“Esaminando le cifre dei piani vaccinali regionali risulta che in Valle d'Aosta le percentuali dei destinatari dei vaccini siano: 59% a operatori sanitari e sociosanitari; 8% agli ospiti delle Rsa; 5% agli over 80 e 28% a personale non sanitario. Corrispondono ai dati a disposizione dell'Usl e della Regione?”.
Dato e domanda sono di Paolo Sammaritani, consigliere regionale della Lega VdA che ha pure chiesto all’assessore Roberto Barmass “su quali criteri sia stata decisa la somministrazione del vaccino alle varie fasce di destinatari. A quale tipologia di popolazione corrisponde la fascia del ‘personale non sanitari’, non prevista dal piano vaccinale, e con quali criteri, al suo interno, sono stati individuati i destinatari del vaccino?” Sammaritani ha poi chiesto “se è intenzione modificare le percentuali?”
Puntuale la risposta dell'assessore alla Sanità, Roberto Barmasse (nel riquadro in basso): “Le statistiche da GIMBE a gennaio sono sostanzialmente corrette, pur non essendo chiaro se siano considerati i volontari del soccorso pubblici e privati. Il Piano vaccini regionale ha rispettato la road map che si intendeva seguire. Noi siamo stati dei precursori di quello che è poi diventato il Piano nazionale, avendo deciso di dividere la popolazione per categorie di rischio”.
La somministrazione dei vaccini ai soggetti ultranovantenni è iniziata il 14 gennaio, riguardando il distretto 2 di Aosta (538 cittadini su 1.760 totali). I richiami, regolarmente avviati il 22 gennaio, si concluderanno nei prossimi giorni. L’assessore ha fatto sapere che “è prevista una seconda chiamata per operatori sanitari e sociosanitari che non hanno inizialmente aderito alla campagna per motivi diversi.»
L'Assessore Barmasse ha quindi dettagliato la fascia del personale non sanitario" che corrisponde a operatori non sanitari dell'Azienda Usl: amministrativi operanti in ospedale o sul territorio, dipendenti di servizi appaltanti quali pulizie, trasporto pazienti, ristorazione, rifiuti, volontari del soccorso pubblici e privati, impegnati in attività di particolare rilevanza (ad esempio, elisoccorso) o impegnati nell'assistenza ospedaliera o domiciliare (ad esempio, volontari Lilt).
Tutte queste categorie sono state vaccinate in quanto reputate essenziali per l'organizzazione dell'emergenza. Sono invece stati coinvolti e vaccinati soltanto il 14 e 15 gennaio, stante la necessità di costituire scorte, un gruppo di soggetti appartenenti alle Forze dell'ordine e circa 220 insegnanti tra 55 e 65 anni.
“La campagna vaccinale – ha assicurato Barmasse - continuerà seguendo le raccomandazioni concordate tra Stato e Regioni e sulla base delle indicazioni del Piano approvato a livello regionale. Lo scopo primario è raggiungere il prima possibile tutta la popolazione target e la Valle d'Aosta pare essere su questa strada”.
I dati al 5 febbraio indicano che è stato somministrato il 95,4% delle dosi consegnate, rispetto all'84% della media nazionale, migliore performance tra le Regioni. Barmasse ha assicurato che la Valle d’Aosta è stabilmente alla seconda posizione tra le 21 Regioni e Province autonome per la percentuale di ultraottantenni vaccinati, significativamente superiore alla media.
Il consigliere Sammaritani nel dirsi soddisfatto delle informazioni fornite dall’assessore ha concluso richiamando l’attenzione sul fatto come sia “che i piani, che vengono elaborati in modo scientifico, siano rispettati nella misura maggiore possibile”.




