CRONACA - 25 gennaio 2021, 11:45

Archiviate accuse contro ex sindaca di Valtournenche Camaschella per frana Vofrede

Era accusata di omissione di atti d'ufficio per la mancata chiusura di una cava a rischio crolli su un terreno dell'attuale sindaco Jean-Antoine Maquignaz. La denuncia in relazione a una frana durante l'alluvione dell'agosto 2017

Deborah Camaschella

Deborah Camaschella

A causa di un difetto grave di procedura, ovvero l'impossibilità di utilizzare processualmente indagini non autorizzate, il gup del tribunale di Aosta Giuseppe Colazingari, ha archiviato il fascicolo contro l'ex sindaco di Valtournenche Deborah Camaschella, 52 anni, accusata di omisssione di atti d'ufficio.

La sentenza è stata emessa al termine dell'udienza preliminare svoltasi venerdì scorso al tribunale di Aosta in un procedimento di opposizione a una precedente richiesta di archiviazione sempre per lo stesso reato.

A mettere nei guai Camaschella era stata una frase pronunciata durante una riunione del Centro operativo comunale di protezione civile l'8 agosto del 2017, per giustificare i motivi per i quali non aveva dichiarato 'zona rossa' ad alto rischio frana il vallone di Vofrede da dove una settimana prima si era staccata una frana di grandi proporzioni: "Io l'ordinanza di chiusura del vallone della cava non mi sento di emetterla...lì c'è un pericolo oggettivo ancora da valutare, ma esistente...se chiudo la cava non la apro più quindi non la chiudo...il pericolo della frana lì c'è e ci sarà sempre". . La frase compare in un verbale di accertamento investigativo del maresciallo capo dei carabinieri Roberto Nossein, all'epoca comandante della caserma di Valtournenche. Il tutto è da riportare all’alluvione dell’agosto 2017 quando una frana causò gravi danni nel vallone di Vofrede.

Solo per una fortunata serie di circostanze (evacuazione precauzionale dalla zona di una colonia di bambini e chiusura di un cantiere di scavo) la frana non causò una strage in località Avouil, che appena due ore prima era affollata da almeno 150 persone. La cava coinvolta dal distacco di pietre di cui parlava Camaschella è di proprietà di Valerio Cappelletti, assessore comunale di Valtournenche ed è su un terreno in parte di proprietà dell'attuale sindaco, Jean Antoine Maquignaz e in parte di Amato Maquignaz.

Dunque niente vittime ma danni per circa 80 mila euro all'attività commerciale di Marco Corradini, all'epoca titolare della struttura di Pesca sportiva realizzata nel vallone nonchè ulteriori danni per diverse migliaia di euro patiti da Valerio Cappelletti, proprietario della cava, i cui automezzi restarono sommersi dall'acqua a causa della frana. Corradini dopo l'accaduto si rivolse agli stessi uffici comunali interpellati all'epoca della concessione delle autorizzazioni, per scoprire che la zona in cui aveva investito i suoi risparmi risultava classificata a forte rischio frane, valanghe e inondazioni. In diverse sottozone, addirittura, scoprì essere in vigore le stesse prescrizioni della cosiddetta 'zona rossa', inerente la pericolosità massima. A questo punto il gestore della Pesca sportiva sporse querela, ma contro l'ex sindaca la Procura non riuscì a raccogliere prove tangibili di omissioni operative o amministrative e propose archiviazione del fascicolo, richiesta alla quale Corradini presentò opposizione.

Nell'udienza di venerdì scorso il giudice Colazingari, rilevando che le indagini seguite all'archiviazione non erano state correttamente autorizzate ed erano quindi inutilizzabili in sede processuale, ha ordinato di archiviare il fascicolo in quanto 'improcedibile' e di restituire gli atti al pubblico ministero della procura aostana.

"Impugneremo questa ordinanza - commenta Corradini - soprattutto perchè il gup non ci ha detto che il sindaco non ha colpa anzi; l'archiviazione è determinata da problemi di 'dimenticanze' procedurali...Non ci sto, sono pronto a dar battaglia e la darò in qualunque sede competente".

pa.ga.

SU