Duri e principalmente mirati al governo centrale i toni della Lega Vda in merito dello stop della Corte costituzionale alla legge regionale cosiddetta delle 'riaperture'.
"L'accoglimento della richiesta di sospensiva della cosiddetta 'legge Anti-Dpcm' - commentano i vertici leghisti valdostani - avanzata dal Governo costituisce un atto fortemente lesivo dell'Autonomia della Valle d'Aosta". uri e principalmente mirati al governo centrale i toni della Lega Vda: "L'accoglimento della richiesta di sospensiva della cosiddetta 'legge Anti-Dpcm' - commentano i vertici leghisti valdostani - avanzata dal Governo costituisce un atto fortemente lesivo dell'Autonomia della Valle d'Aosta".
"La legge, che permetteva di adattare le disposizioni nazionali relative alla gestione dell'emergenza determinata dal Covid-19 al territorio valdostano e alle sue specificità, non faceva altro infatti che permettere di esercitare a pieno le prerogative che lo Statuto di Autonomia concede alla Valle d'Aosta" prosegue la Lega Vda. "Viene da chiedersi - si legge ancora - per quale ragione il Governo Conte abbia concentrato la sua attenzione sulla legge valdostana e non abbia fatto altrettanto con la legge provinciale 4/2020 che è tuttora in vigore nella Provincia autonoma di Bolzano e alla quale il legislatore valdostano si è ispirato".
Secondo la Lega "l'accettazione dell'impugnativa fatta da questo Governo centralista, il cui intimo desiderio è quello di veder cancellate definitivamente le Regioni e in particolare quelle a Statuto speciale, è puramente strumentale e non farà altro che prolungare l'agonia delle nostre attività commerciali".
Ironizza invece sul caso Emily Rini (Forza Italia VdA): 'Puntuale come un orologio svizzero, dopo la pronuncia della Consulta ecco alzarsi l'urlo dell'attacco all'Autonomia. La realtà, però, è ben diversa: la legge valdostana anti Dpcm era un obbrobrio giuridico utile soltanto ai giochini di qualcuno. Una gran brutta figura".





