Nel 2014, il gruppo consiliare di maggioranza UVP, composto da Fabio Marra e Francesco Maolet, proposte di collegare Donnas, attraverso una pista ciclabile, ai territori di Hône e Quincinetto, in modo tale da permettere ai cittadini di Donnas, soprattutto alle utenze cosiddette deboli (pedoni, ciclisti, disabili), di non dover più passare per la “pericolosa” Strada Statale, anche per recarsi al lavoro e di dare impulso ad un turismo eco-sostenibile intorno al Forte di Bard. L'idea venne approvata ma dopo cinque anni di attesa, il Sindaco Follioley nel 2019 comunicava in pompa magna, durante una serata di presentazione al salone Bec Renon che era partito l’iter progettuale, dopodiché inizia l'odissea del progetto caratterizzata da continui colpi di scena, che via via ha ridotto e quasi annullato il tracciato.
Questo perché, si legge nella relazione, non era stato fatto alcuno studio serio ed approfondito in precedenza e sulla base dei fondi disponibili (850.000,00 euro a base d’appalto), l'unica ipotesi realizzabile è risultata quella di effettuare delle migliorie ai percorsi già esistenti, quindi all'attuale pista ciclabile/pedonale di Pont-Saint-Martin ed a quella di Donnas "che impropriamente - dicono i consiglieri di minoranza - viene chiamata ciclabile, ma non ne ha le caratteristiche in termini di sicurezza, coerenza, linearità e attrattività in quanto ad uso promiscuo veicolare/ciclabile".
Trascorsi 6 anni, "ci è dispiaciuto- dicono oggi Anna Jacquemet, Daniele Nicco, Fabio Marra, Jael Bosonin, consiglieir di minoranza - sentir dire che si vuole mettere la parola fine a quell'importante progetto di collegamento, ora in buona sostanza, si punterà unicamente a migliorare il collegamento già esistente che dall'area della stazione ferroviaria di Pont-Saint-Martin conduce, lungo la ferrovia, allo stadio Crestella".
A Donnas, infatti, verrà realizzato ex novo meno di 1 km ( nei restanti 3 km si prevede di sostituire la segnaletica esistente e si continuerà a viaggiare su strade con traffico promiscuo auto/bici/pedoni. "Un intervento di sistemazione necessario, ma di molto inferiore rispetto alle attese ed ai bisogni della cittadinanza che non vedrà risolto il problema di poter avere un collegamento in sicurezza con Hône e Quincinetto. Risultato: la montagna dopo 6 anni ha partorito il topolino", commentano i consiglieri di opposizione che hanno votato contro la decisione di abbandonare il progetto originale che prevedeva la realizzazione del collegamento con Hône.