CRONACA - 15 novembre 2020, 11:50

Vittime incidenti stradali, ogni anno in Italia scompare un paese di 4000 persone

In Valle d’Aosta i dati ISTAT certificano una significativa diminuzione del numero dei morti per incidente stradale nel corso dell’anno 2019 passando dai 12 del 2018 ai 4 del 2019 e una riduzione nel periodo 2010-2019 del 63% sebbene in valori assoluti il numero di incidenti nell’anno 2019 rispetto al 2018 sia aumentato del 17%

Vittime incidenti stradali, ogni anno in Italia scompare un paese di 4000 persone

Oggi, domenica 15 novembre 2020, si celebra la “Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada”, un momento di ricordo e riflessione che viene dedicato, ogni anno, la terza domenica di novembre, alle vittime di incidenti stradali ed ai loro familiari, proclamato per la prima volta dall'O.N.U

Tante sono le vittime delle strade italiane; 300.000 sono i feriti, ed oltre 20.000 i disabili gravi prodotti da questa guerra non dichiarata.
Il parlamento Europeo ha chiesto all’Italia di ridurre del 40% in dieci anni questi numeri. A ciò lo stato italiano ha risposto con un sempre calante presidio del territorio e con un grave ritardo nell’ adeguamento degli organici delle forze dell’ordine e delle norme del Codice della strada.
Dopo ogni incidente grave, inizia un doloroso ed estenuante iter legale che dovrebbe portare alla individuazione delle responsabilità, alla punizione dei responsabili con pene commisurate alla gravità dei loro reati, e ad assicurare alle vittime o ai loro familiari un risarcimento equo. Anche in questo campo l’Italia si distingue negativamente dal resto d’Europa, con una giustizia lenta ed approssimativa, che calpesta continuamente la dignità dell’uomo e quei valori che la nostra costituzione dovrebbe tutelare. I problemi della sicurezza stradale e della giustizia riguardano tutti, nessuno escluso!
Noi ci siamo uniti per fermare la strage ed affermare il diritto alla vita e alla giustizia. Unisciti a noi ! Dai il tuo contributo alla crescita del nostro paese.

 

In Valle d’Aosta i dati ISTAT certificano una significativa diminuzione del numero dei morti per incidente stradale nel corso dell’anno 2019 passando dai 12 del 2018 ai 4 del 2019 e una riduzione nel periodo 2010-2019 del 63% sebbene in valori assoluti il numero di incidenti nell’anno 2019 rispetto al 2018 sia aumentato del 17%.

In ambito autostradale di competenza dal Traforo del Monte Bianco a Quincinetto, ove la Sezione Polizia Stradale di Aosta anche a mezzo propri Reparti Dipendenti opera in esclusiva, si sono verificati nel corso del 2019 n. 22 incidenti con feriti rispetto ai 18 del 2018 ma con una contrazione del 16% del numero dei feriti.

Sistematicamente viene svolta, proprio al fine di prevenire e reprimere le condotte di guida più pericolose, l’attività di controllo del rispetto dei limiti di velocità sia a mezzo del sistema Tutor presente nel Traforo del Monte Bianco che con dispositivi mobili lungo la viabilità ordinaria e autostradale, il mancato utilizzo dei sistemi di ritenuta e l’uso del cellulare alla guida. Nel complesso queste condotte costituiscono oltre il 50% delle violazioni finora accertate nel 2020 da parte della Sezione Polizia Stradale di Aosta.

In queste occasioni la memoria va a tutte le vittime di incidenti, compresi gli appartenenti alle Forze di Polizia che sono sulla strada tutti i giorni per compiere il proprio dovere. Da sempre gli Operatori della Polizia Stradale indossano una divisa, tessuta da impegno, sacrificio, abnegazione: i valori fondanti del loro operato che consentono loro di vivere con prossimità e grande sensibilità la missione, spesso eroica e dolorosa che sono chiamati a svolgere. Per assicurare tutto questo, pagano da sempre un prezzo altissimo, ad oggi sono 376 i colleghi della Polizia Stradale che hanno sacrificato la loro vita sulla strada.

 

Con la legge 227/2017 è stata istituita anche in Italia la Giornata Nazionale in memoria delle Vittime della Strada (terza domenica di novembre). 
Un riconoscimento che non può esaurirsi nel ricordo di un giorno, ma impegna le Istituzioni a “promuovere ogni iniziativa utile a migliorare la sicurezza stradale”.

E invece, nel nostro Paese:
1)    In nove anni (2011-2019) il numero delle vittime è diminuito solo del – 22,9% (dati Aci-Istat);
2)    l’obiettivo europeo di ridurre la strage del 50% entro il 2020 rispetto al 2010 è irraggiungibile;
3)    l’Italia perde posizioni nella graduatoria europea della sicurezza stradale (dal 14° al 16° posto);
4)    nel 2019 le vittime sono 3.173 (9 morti al giorno) di cui 2566 uomini e 607 donne, i feriti 241.384 (661 al giorno compresi gli invalidi permanenti) 
5)     i morti nel 2019: 534 pedoni, 253 ciclisti, 88 ciclomotoristi, 698 motociclisti, 137 autotrasportatori, 1.441 automobilisti, aumentano le vittime da 20 a 29 anni e da 45 a 54 anni
6)    I feriti nel 2019: 21.430 pedoni, 16.371 ciclisti, 9.667 ciclomotoristi, 43.433 motociclisti, 139.023 automobilisti, 6.891 autotrasportatori.
Sono dati che chiamano in causa la responsabilità delle istituzioni, e dimostrano che la prevenzione non è reale priorità dello Stato: le istituzioni non si sono poste in tempo il problema dell’obiettivo da raggiungere e non hanno definito adeguate strategie.

L'associazione Vittime della strada cheide serie politiche di prevenzione per rendere realistico l’obiettivo europeo della “Visione Zero” a partire dai nostri contesti territoriali: ulteriore dimezzamento dei morti entro il 2030 ed azzeramento entro il 2050.

Sulle nostre strade urbane si verificano il 73,8% di incidenti con 1.331 morti e 168.794 feriti; sulle strade extraurbane il 21% di incidenti con 1.532 morti   e 57.581 feriti.

Occorre, pertanto, porre attenzione non solo alla formazione del conducente ma anche al sistema organizzativo e alle caratteristiche della mobilità e delle infrastrutture nei nostri territori.

Tenuto conto che la prevenzione è una responsabilità condivisa e ciascuno deve fare la propria parte, le Vittime della Strada, nella Giornata della Memoria ricordano alle istituzioni che i responsabili della strage non sono soltanto gli utenti della strada che non rispettano le norme, ma sono anche quegli Enti che non perseguono gli obiettivi per i quali esistono e per i quali noi contribuenti paghiamo le tasse, sottolinea l'Associazione

“Il ricordo sia monito per tuttiIstituzioni e Utenti della strada

red

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