"Sono abituato a lavorare di giorno come di notte; non sono sposato e questo mi rende maggiormente disponibile a un incremento di operatività modello 'h24', se serve". Si è presentato così questa mattina ai cronisti valdostani il maggiore dell'Arma Sebastiano Runza, 52 anni, orginario di Pachino nel siracusano, nuovo comandante della Compagnia Carabinieri di Aosta. Runza ha preso il posto del parigrado Danilo D'Angelo, che ha conseguito un mese fa il grado di maggiore e da capitano ha diretto la Compagnia di Aosta dal settembre 2014 ad oggi. D'Angelo ora comanda il Nucleo antisofisticazioni-Nas di Alessandria.
Ufficiale di grande esperienza in procinto di acquisire i gradi di tenente colonnello, Runza giunge ad Aosta dal comando del Nucleo investigativo dei carabinieri di Enna; ha comandato il Nucleo radiomobile di Catania dal 2003 al 2007; il Nucleo Scorte di Milano dal 2008 al 2011 e prima di Enna la Compagnia carabinieri di Domodossola dal 2012 al 2016. Oltre che di reati patrimoniali e di violenze a danno della comunità, il neo comandante della Compagnia aostana si è occupato a lungo e con successo di criminalità organizzata, soprattutto nell'area etnea e nel catanese.
Prima dell'intensa esperienza catanese, con i gradi da maresciallo Runza ha lavorato dal 1993 al 2003 a Monza nel Nucleo operativo: "Periodo di rapine cruente, assalti in villa da parte di bande di criminali dell'est - ricorda il maggiore - insomma, mi sono 'fatto le ossa' contro un certo tipo di malavita senza scrupoli". Ma in realtà 'le ossa' l'ufficiale se le era già fatte negli anni Ottanta a Napoli, dove da vicebrigadiere poco più che ventenne era stato nominato 'capo equipaggio Radiomobile' durante i sanguinosi giorni della guerra camorrista tra i cutoliani e i giovani boss nella Nuova camorra organizzata. "In quegli anni contavamo la media di un omicidio al giorno...insomma non mi sono fatto mancare nulla - ha sorriso il maggiore - e le mie esperienze così diverse tra loro mi hanno permesso una formazione a 360°, dalle dure esperienze del carabiniere 'di strada' alla frenetica attività istituzionale: penso ad esempio al periodo come capo del Nucleo Scorte a Milano in anni in cui sotto il governo Berlusconi il capoluogo lombardo era divenuto centro della vita politica italiana".
Ma è dall'esperienza nell'Ossola che il maggiore Sebastiano Runza trae i maggiori vantaggi per iniziare a muovere i primi passi in Valle d'Aosta: "Ho ricordi bellissimi dell'esperienza a Domodossola, un territorio alpino particolare che man mano mi è divenuto familiare; nell'Ossola ho conosciuto persone per me importanti, dalle quali ho imparato molto; la fierezza e la forza dei popoli montanari è qualcosa che colpisce e fa davvero parte intrinseca di queste comunità: basti pensare che la prima repubblica partigiana nacque proprio in Val d'Ossola...sono sicuro che, anche con l'aiuto dei miei validi collaboratori, riuscirò ad ambientarmi presto in Valle d'Aosta, terra anch'essa caratteristica e con realtà e tempi radicalmente differenti rispetto a quelli della vita in una metropoli".
Quanto alla presenza della 'ndrangheta in Valle, evidenziata dalle recenti indagini della Dda e dell'Arma cui appartiene, il maggiore ha una sola battuta: "Dire che non c'è, sarebbe una solenne eresia...".