CRONACA - 17 luglio 2020, 15:13

Processo Geenna, tutti condannati gli imputati a Torino, 12 anni e 8 mesi a Bruno Nirta

Come ha detto in aula il pm Dionigi Tibone, per la prima volta viene riconosciuta a livello giudiziario la presenza della 'Ndrangheta in Valle d'Aosta

Il pm Stefano Castellani e l'avvocato di parte civile Giulio Calosso

Il pm Stefano Castellani e l'avvocato di parte civile Giulio Calosso

Sì è conclusa con dodici condanne per altrettanti imputati, l'udienza preliminare in rito abbreviato al al Tribunale di Torino per l'inchiesta 'Geenna' della Dda torinese e dei carabinieri di Aosta circa la possibile presenza di una 'ndrina in Valle d'Aosta con ramificazioni nella 'ndrangheta in Piemonte. Dei 17 imputati nel procedimento, cinque sono a giudizio ad Aosta mentre i 12 condannati oggi avevano scelto di essere giudicati a Torino in rito abbreviato.

La sentenza del gup Alessandra Danieli, ha parzialmente ridotto richieste di condanna avanzate nel febbraio scorso dai pm della Dda Stefano Castellani e Valerio Longi: un anno e 4 mesi per Giacomo Albanini 59 anni, di Novara, sospensione condizionale della pena; 10 mesi e 20 giorni per Vincenzo Argirò (63, di Locri); un anno e sei mesi per per Roberto Bonarelli (65, Aosta); 9 anni per Marco Fabrizio Di Donato (51, Aosta); 5 anni e quattro mesi per Roberto Alex Di Donato (43, Aosta); tre anni per Roberto Fabiani (47, Chiaromonte), 2 anni e 4 mesi per Salvatore Filice (53, Petilia Policastro), 5 anni e 4 mesi per Francesco Mammoliti (49, Aosta), 12 anni e 8 mesi per Bruno Nirta (62, San Luca), un anno e 4 mesi per Rocco Rodi (46, Locri), pena sospesa; 4 anni e 6 mesi per Carlo Maria Romeo (61 avvocato torinese originario di Bovalino); 4 anni per Bruno Trunfio (50, Chivasso).

Condannati alle pene più pesanti per associazione a delinquere di stampo 'ndranghestista sono stati Bruno Nirta, i fratelli Di Donato e Francesco Mammoliti. Nirta sarebbe stato il promotore della 'ndrina di Aosta, Marco Fabrizio Di Donato il capo, suo fratello Alex e Mammoliti i sodali operativi. Un locale di 'ndrangheta per gli inquirenti teso a condizionare e inquinare la vita politica, amministrativa ed economica della Valle. Marco Fabrizio Di Donato è stato anche condannato per voto di scambio relativamente alla campagna elettorale di Monica Carcea a St-Pierre (imputata nel procedimento Genna in rito ordinario ad Aosta).

Bonarelli e Albanini sono stati invece condannati per favoreggiamento: avrebbero avvertito Antonio Raso (ristoratore aostano a processo ad Aosta in rito ordinario) della collocazione di microspie nel suo ristorante-pizzeria 'La Rotonda' ad Aosta. Salvatore Filice era accusato di tentata estorsione in concorso e violazione delle norme sulle armi mentre Trunfio, Argirò, Romeo, Rodi e Fabiani sono stati condannati per traffico internazionale di stupefacenti.

Le richieste di condanna avanzate nel febbraio scorso dai pm della Dda Stefano Castellani e Valerio Longi erano state: un anno e 10 mesi per Giacomo Albanini, 3 anni per Vincenzo Argirò, 2 anni e 4 mesi per Roberto Bonarelli, 14 anni e 2 mesi per Marco Fabrizio Di Donato, 10 anni per Roberto Alex Di Donato, 4 anni e 8 mesi per Roberto Fabiani, 2 anni e 8 mesi per Salvatore Filice, 10 anni e 8 mesi per Francesco Mammoliti, 20 anni per Bruno Nirta, 3 anni per Rocco Rodi, 9 anni e 4 mesi per Carlo Maria Romeo, 6 anni e 8 mesi per Bruno Trunfio.

Basse le quote delle provvisionali dei risarcimenti alle parti civili: alla Regione Valle d’Aosta andati 10mila euro, mentre l'avvocato Riccardo Jans aveva richiesto 300mila euro per il solo Bruno Nirta); altrettanti al comune di Saint-Pierre, per il quale il legale Giulio Calosso aveva chiesto 350mila euro ai fratelli Di Donato, a Francesco Mammoliti e a Bruno Nirta); 10 mila anche al comune di Aosta, mentre l'avvocato Gianni Maria Saracco aveva chiesto un milione di euro) e infine 5mila euro all’associazione 'Libera VdA': l'avvocato Valentina Sandroni ne aveva chiesti 300mila. Sul punto dei risarcimenti, però, potranno essere avviate cause civili.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni, quasi certo l'appello delle difese.

"E' la prima volta che viene riconosciuta a livello giudiziario la presenza della 'Ndrangheta in Valle d'Aosta" ha detto in aula il pm Dionigi Tibone, che oggi ha rappresentato la procura al momento della lettura della sentenza. "L'impianto accusatorio - ha aggiunto Tibone - è stato sostanzialmente confermato".

E riprenderà invece giovedì 23 luglio il processo Geenna al tribunale di Aosta, quello in rito ordinario scelto da altri cinque imputati. Accusati dal pm della Dda Stefano Castellani e imputati in Geenna sono Marco Sorbara, consigliere regionale sospeso; Monica Carcea, ex assessore al Comune di Saint-Pierre (sciolto nell'ottobre scorso per infiltrazione 'ndranghetista a seguito della relazione della Commissione antimafia), entrambi accusati di concorso esterno in associazione mafiosa; Nicola Prettico, consigliere comunale ad Aosta sospeso, Alessandro Giachino, dipendente del Casinò di Saint-Vincent e il ristoratore Antonio Raso, tutti e tre accusati di associazione per delinquere di stampo 'ndranghetista e quindi di essere membri della locale di Aosta.

patrizio gabetti

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