La mini proroga che aveva fatto slittare la precedente data del 20 giugno, accordata accogliendo la proposta arrivata anche da CNA, è insufficiente a risolvere i problemi, soprattutto finanziari, dei contribuenti che letteralmente non si trovano nelle condizioni di assolvere ai propri impegni tributari.
La volontà del Parlamento procede nella medesima direzione. Lo dimostra l’approvazione alla Camera dell’ordine del giorno votato ieri al Decreto Rilancio che in sostanza allunga i termini dei versamenti fino al 30 settembre. Del resto, anche lo scorso anno questa scadenza fiscale fu rimandata al 30 settembre senza determinare problemi di risorse allo Stato.





