FEDE E RELIGIONI - 25 giugno 2020, 09:00

PAPA: Se a una persona manca la poesia la sua anima zoppica

All’udienza generale il Pontefice parla della preghiera di Davide. Commentando il Salmo 18 ha approfondito la figura dell’umile pastorello divenuto re d’Israele.

PAPA: Se a una persona manca la poesia la sua anima zoppica

«Quando a una persona manca... la poesia, la sua anima zoppica»: con un’aggiunta a braccio al testo preparato per la catechesi del mercoledì, Papa Francesco ha sintetizzato così la “lezione” sempre attuale di Davide per i cristiani di ogni tempo. All’udienza generale svoltasi la mattina del 24 giugno ancora nella Biblioteca privata del Palazzo apostolico Vaticano, senza la presenza di fedeli a causa della pandemia, il Pontefice ha proseguito il ciclo di riflessioni sul tema della preghiera iniziato il 6 maggio. E commentando il Salmo 18 ha approfondito la figura dell’umile pastorello divenuto re d’Israele.

La tradizione vuole infatti — ha spiegato Francesco — che egli «sia il grande artefice della composizione dei salmi», i quali «recano spesso, all’inizio, un riferimento esplicito... ad alcune delle vicende più o meno nobili della sua vita». In essa, ha aggiunto il Papa, «c’è un solo filo rosso, che dà unità a tutto ciò che accade: la sua preghiera. Quella è la voce che non si spegne mai. Davide santo, prega; Davide peccatore, prega; Davide perseguitato, prega; Davide persecutore, prega; Davide vittima, prega. Anche Davide carnefice, prega», ha osservato.

Al termine dell’ultima udienza prima della pausa estiva, il Papa ha fatto anche un riferimento esplicito alle vacanze. «Malgrado tutte le misure di sicurezza legate alla minaccia del contagio da coronavirus — ha auspicato salutando i fedeli polacchi — sia questo un sereno tempo di riposo, di godimento della bellezza del creato e di rafforzamento dei legami con gli uomini e con Dio».

Nel rivolgersi ai gruppi di lingua spagnola Francesco ha inoltre ricordato che «ieri un violento terremoto ha colpito il sud del Messico, causando alcune vittime, feriti e danni enormi. Preghiamo per tutti loro», ha aggiunto, invocando «l’aiuto di Dio e dei fratelli» per dar loro forza e sostegno. Infine il vescovo di Roma ha accennato all’odierna festa della Natività di San Giovanni Battista. «Impariamo da Colui che fu il precursore di Gesù — ha esortato nel saluto agli anziani, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli che attraverso i media hanno seguito l’incontro — la capacità di testimoniare con coraggio il Vangelo, al di là delle differenze, conservando la concordia e l’amicizia che fondano la credibilità di qualsiasi annuncio di fede».

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