Consiglio Valle Comuni - 20 giugno 2020, 10:48

La mancata nomina di Igor Rubbo a direttore della Usl VdA costerà circa 800 mila euro

La cifra è determinata dall'indennizzo di almeno 200 mila euro che la Regione dovrà versare al dirigente e dal calcolo del presunto danno erariale per i compensi erogati dal febbraio 2018 al Commissario straordinario, che la Corte dei conti contesterà agli amministratori che mantennero l'incarico commissariale

L'allora assessore alla Sanità Luigi Bertschy e il commissario della Usl VdA, Angelo Pescarmona, durante un'inaugurazione nel 2018

L'allora assessore alla Sanità Luigi Bertschy e il commissario della Usl VdA, Angelo Pescarmona, durante un'inaugurazione nel 2018

Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine alla lunga querelle sul commissariamento della Usl della Valle d'Aosta. Pubblicata ieri da Aostacronaca, l'Alta Corte ha infatti emesso la sentenza con la quale ha accolto il ricorso del dirigente regionale Igor Rubbo contro la sua mancata nomina a Direttore generale della Usl VdA, condannando la Regione a pagare anche le spese processuali.

La vicenda inizia il 25 febbraio di due anni fa quando, dopo una serie di atti protocollati e poi annullati, scambi di accuse e rimpalli di responsabilità, la Giunta regionale di allora (composta dal Presidente Laurent Vierin, dalla vicepresidente e assessora all'Istruzione Emily Rini, dall'assessore alla Sanità Luigi Bertschy e dagli assessori Mauro Baccega, Jean Pierre Guichardaz, Aurelio Marguerettaz, Alessandro Nogara e Renzo Testolin) annullò la nomina di Rubbo, avvenuta nel maggio 2017 sotto la Giunta regionale di Pierluigi Marquis, a seguito del ricorso del medico comasco Gianluca Peschi che aveva partecipato alla gara per l'incarico; non potendo lasciare scoperta la dirigenza dell'Azienda sanitaria fu così nominato Commissario il dottor Angelo Michele Pescarmona. Nella tarda primavera del 2018 una sentenza del Tar stabilì che l'incarico doveva essere riassegnato a Rubbo e a quel punto la Giunta Vierin ricorse a sua volta cercando di ripristinare l'incarico al dirigente regionale. Però la grande instabilità politico-amministrativa in quell'anno determinò, a dicembre, la nascita della Giunta guidata da Antonio Fosson (con vicepresidente l'assessore Renzo Testolin, assessore alla Sanità Mauro Baccega e poi gli assessori
Luigi Bertschy  Albert Chatrian, Chantal Certan, Stefano Borrello e Laurent Viérin, che nel febbraio 2019 quando fu messa di fronte a una seconda decisione del Tar che confermava la nomina di Rubbo scelse comunque di mantere l'incarico a Pescarmona. E' dal 25 febbraio 2018 dunque che il dirigente regionale dovrà essere indennizzato del mancato compenso stabilito per il direttore Usl.

E non appena sarà deliberata la cifra del risarcimento scatterà d'ufficio il fascicolo d'indagine della Corte dei conti, per accertare l'eventuale danno erariale nei confronti della Giunta regionale che mantenne la nomina del Commissario. Il presunto danno potrebbe essere determinato dagli stipendi percepiti dal Commissario Pescarmona e dai rimborsi spese liquidatigli dal giorno della sua nomina ad oggi. Potrebbe trattarsi di una somma considerevole, oltre seicentomila euro; basti pensare che una determina della Usl assunta nei giorni scorsi ha fissato in 225mila euro il compenso per l'anno 2020 erogabile proprio da oggi.
Una tempestività singolare, quella della determina Usl, considerato che la sentenza in favore di Rubbo è stata emessa a fine maggio e proprio questa settimana sarebbe scaduto il contratto d'incarico mai stipulato dalla Regione con il suo dirigente.

"La sentenza del Consiglio di Stato non prevede il reintegro nell'incarico ma un giusto risarcimento - commenta  Igor Rubbo -  e certamente intendo far valere appieno i miei diritti. Tutto questo si sarebbe potuto evitare se chi all'epoca guidava l'Amministrazione avesse ponderato le decisioni".

 

 

 

p.g.

SU