Siamo solo al secondo giorno, oggi giovedì 4 maggio, del processo Geenna in corso al Tribunale di Aosta sulle presunte attività illecite di una 'locale' di 'ndrangheta in Valle d'Aosta e già la politica locale entra con forza del dibattimento.
Il primo testimone questa mattina è stato l'investigatore dei carabinieri di Aosta che coordina l'inchiesta 'Egomnia', nata come costola o prolungamento dell'Operazione Geenna e circoscritta ai rapporti tra esponenti politici valdostani e presunti 'ndranghetisti nei mesi subito precedenti e subito seguenti le elezioni regionali del maggio 2018. Su richiesta del pm della Dda, Stefano Castellani, il militare ha esordito ricostruendo il vortice di appuntamenti organizzati in quei giorni da Monica Carcea, ex assessore comunale a Saint-Pierre, accusata di concorso esterno in associazione mafiosa.
Incontri principalmente avvenuti ad Aosta nella pizzeria 'La Rotonda' di Antonio Raso (imputato di associazione a delinquere di stampo 'ndranghetista) ma anche in altri locali e ai quali partecipava spesso anche il marito dell'assessore, Giuseppe Lazzaro. Per gli inquirenti Carcea intendeva tessere una rete elettorale che garantisse a lei e ai suoi sodali appoggio politico e scambio di voti quando necessario; in un'occasione nel marzo 2018 incontrò il consigliere comunale Uv Nicola Prettico (imputato di associazione a delinquere di stampo 'ndranghetista), in un'altra ancora l'allora consigliere regionale di Stella Alpina Stefano Borrello. Poi il carabiniere ha riferito sugli incontri di Nicola Prettico, sempre durante la campagna elettorale del 2018 nella quale era candidato per il Leone rampante. Prettico in un'occasione, il 10 maggio 2018 ovvero dieci giorni prima delle elezioni, incontrò alcuni parenti di due famiglie calabresi, Facchineri e Macrì, note agli inquirenti la prima quale vero e proprio clan impegnato in una faida ventennale sviluppatasi tra la Calabria e la Valle d'Aosta, la seconda quale vittima di un'estorsione emersa durante l'inchiesta di 'ndrangheta Hybris. La campagna elettorale di Prettico era frenetica: decine gli incontri e gli appuntamenti tra il candidato ed esponenti politici locali e personaggi coinvolti in diverse inchieste dagli anni Novanta ai giorni nostri.
Il sottufficiale ha ripercorso anche i pedinamenti effettuati in occasione di tre incontri di Marco Sorbara, consigliere regionale Uv sospeso e imputato di concorso esterno in associazione mafiosa, avvenuti nel maggio 2018 quando era candidato alle Regionali. "Durante le indagini di 'Geenna' Sorbara non era nemmeno stato intercettato" ha precisato l'investigatore prima di accennare al primo incontro, un 'aperitivo elettorale' organizzato da Domenico Seminara, proprietario di una cantina al 56 di via Porta Praetoria ad Aosta dove si riuniva la loggia massonica alla quale era iscritto Nicola Prettico; la stessa sera Sorbara incontra, nei pressi della Questura, l'aostano Giuseppe Rao già indagato in altro procedimento; il terzo appuntamento del candidato è intercettato in un Bed&Breakfast aostano di proprietà della famiglia Seminara; anche in questo caso si tratta di un aperitivo elettorale al quale partecipano il candidato e leader unionista Augusto Rollandin; Michele Fonte cognato del pregiudicato Luigi Facchineri, esponente dell'omonima 'ndrina'; Giorgio Raffa fratello di Roberto, già condannato per estorsione e arrestato nel luglio scorso nell'ambito dell'inchiesta Altanum.
Poi l'investigatore ha ricostruito gli incontri di Alessandro Giachino, dipendente del Casinò di Saint-Vincent e imputato in Geenna per associazione a delinquere di stampo 'ndranghetista. Giachino nella primavera del 2018 aveva organizzato 'aperitivi elettorali' per il candidato Uvp Laurent Vierin ma si era speso anche per gli unionisti Renzo Testolin e Luca Bianchi nella logica da lui stesso espressa del "noi siamo un pò in tutti i partiti".
Sono poi stati ripercorsi episodi relativi all'interesse manifestato dalla 'ndrina valdostana per le elezioni comunali del 2015 e raccontati a più riprese nelle mille pagine dell'ordinanza di custodia cautelare emessa il 23 gennaio nei confronti degli indagati (undici dei quali proprio oggi erano a processo a Torino in rito abbreviato e per i quali è attesa sentenza giovedì 11 giugno).
Come le promesse da parte di Antonio Raso e Marco Fabrizio Di Donato (processato a Torino) di procurare voti a Monica Carcea in occasione delle elezioni del Comune di Saint Pierre e di quella fatta da Raso di fare lo stesso con Marco Sorbara, in cambio dell'ottenimento di informazioni riservate da parte dei candidati prescelti sull’andamento delle attività delle rispettive Giunte, così da orientarne le decisioni a favore del sodalizio criminale. Per raggiungere l'obiettivo di far votare i loro candidati Raso e Di Donato, quest'ultimo insieme al fratello Alex (anch'egli imputato nel dibattimento torinese) avevano anche organizzato viaggi in Calabria per incontrare parenti e familiari di residenti in Valle. Altri viaggi, invece, dalla Calabria alla Valle d'Aosta erano stati di grande interesse per gli investigatori, come quello organizzato da Vincenzo Marrapodi, ex sindaco di San Giorgio Morgeto giunto nella nostra regione per incontrare Nicola Prettico e Sorbara. Fu invece proprio Prettico a 'mancare' un viaggio in Calabria, fatto che fece infuriare Alex Di Donato.
Un colonnello dei Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale-ROS di Torino ha poi parlato del traffici internazionale di droga tra Spagna e Piemonte, oggetto principale del processo torinese. Il convincimenro dei carabinieri del Ros è che i fratelli Bruno e Giuseppe Nirta (Giuseppe Nirta classe 1965 e ucciso in Spagna nel 2017 ndr) e i fratelli Di Donato avessero intrapreso attività di reperimento e spaccio di stupefacenti. Il colonnello ha ricordato che i fratelli Di Donato come i Nirta erano già comparsi nell'inchiesta Minotauro sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Piemonte
Si apprende così che Marco Fabrizio Di Donato avrebbe partecipato, in un ristorante a Cuorgné, a riunioni di vertice delle undici 'locali' torinesi di 'ndrangheta.