CULTURA - 17 maggio 2020, 12:00

Addio al sorriso ed a alla musica di Ezio Bosso

ATTENZIONE IL VIRUS E’ IN AGGUATO – Segreta la data delle esequie per il direttore d'orchestra, compositore e pianista spentosi a 48 anni; aveva commosso il mondo quando alcuni anni fa aveva annunciato di essere malato di una patologia neurodegenerativa

Ezio Bosso alla guida della Filarmonica La Fenice

Ezio Bosso alla guida della Filarmonica La Fenice

Non sono state rese note, per volontà dei familiari, la datta ed il luogo dei funerali di Ezio Bosso. In tempo di pandemia sarebbe stato impossibile evitare altrimenti il radunarsi di una follla oceanica tanto era l'affetto che il compositore aveva suscitato non solo nel mondo artistico.

Si è spento un faro, ma si è accesa una stella.......ciao Maestro! Questo il commento di un utente della pagina Facebook della Biblioteca regionale ad un post con il quale  si ricordava Ezio Bosso, ’compositore che ha trasformato il dolore in coraggio e il coraggio in musica’.

Se Beethoven, pur sordo e malato, seppe comporre uno stupendo ‘Inno alla gioia’ Ezio Bosso, spentosi oggi nella sua casa di Bologna a 48 anni, è stato la personificazione di quelle note sublimi.

Nato a Torino il 13 settembre 1971, direttore d'orchestra, compositore e pianista, Bosso nel 2011 fu operato per un tumore al cervello. Subito dopo gli fu diagnosticata una malattia neurodegenerativa. Musicista di straordinario talento, era stato scoperto dal grande pubblico nel 2016, quando Carlo Conti lo aveva invitato al Festival di Sanremo come ospite d'onore. L'esecuzione di "Following a Bird", una composizione inserita nell'album "The 12th Room", aveva colpito tutti e improvvisamente il nome di Bosso non era più riservato a una nicchia di cultori della musica colta.

Avrebbe dovuto essere al Forte di Bard il 26 luglio 2916 per la rassegna Musicastelle ma i medici allora gli imposero di annullare quella tournée estiva.

Da qualche tempo il male gli aveva impedito di suonare ma neppure questo aveva saputo scalfire la sua gioia di vivere e di amare la musica. Come direttore d’orchestra aveva realizzato una serie di trasmissioni televisive nelle quali ‘smontando’ grandi capolavori classici, ne svelava la profondità e la bellezza.

In questa operazione Ezio Bosso usava un linguaggio accessibile a tutti ma non per questo meno profondo. La gioia che si leggeva nei suoi occhi mentre illustrava il passaggio di una sinfonia beethoveniana era commovente e contagiosa.

a. bo.

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