"Ci sentiamo profondamente lesi perchè, oltre ad aver speso fondi preziosi per un prodotto farlocco, è forte in tutti noi l'impressione per il reale pericolo corso".
Renato Malesan, presidente del Comitato di Aosta della CROCE ROSSA ITALIANA non si dà pace pensando al rischio cui sarebbero stati esposti i cento volontari del Comitato aostano della CRI se avessero indossato fra i pazienti contagiati dal coronavirus quel lotto di mascherine FFP2 acquistate da un commerciante 50enne torinese, che le costruiva in un laboratorio fai-da-te privo dei requisiti minimi di legge e anzi "in pessime condizioni igienico-sanitarie" secondo l'accusa della Guardia di finanza di Bardonecchia.
Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle della Val di Susa hanno denunciato il commerciante per una serie di reati compreso la frode in commercio e la violazione di norme sanitarie. Nei suoi confronti gli inquirenti stanno valutando anche l'ipotesi di epidemia dolosa. La Finanza ha anche sequestrato tutte le mascherine prodotte e vendute dall'indagato, migliaia in Val di Susa e 100 pezzi al Comitato aostano della Croce Rossa. La scorsa settimana gli uomini del Gruppo Aosta delle Fiamme Gialle, su delega dei colleghi di Bardonecchia, si sono recate al Comitato CRI in via Grand Eyvia e hanno sequestrato le mascherine che, spiega Malesan, "erano state acquistate ad aprile ma erano ancora, fortunatamente, tutte imballate perchè stavamo utilizzando un lotto comprato in precedenza. Quando contattammo il commerciante torinese non sospettammo nulla perchè ci offrì i dispositivi a un prezzo di mercato, ovvero dai 6 agli 8 euro a pezzo...quando i finanzieri ci hanno spiegato le ragioni del sequestro beh, ci siamo rimasti malissimo. Poi, però, è sopraggiunto il sollievo perchè quelle FFP2 erano rimaste chiuse nela scatola".
Malesan rivolge "un plauso da parte di tutta la CRI di Aosta alla Guardia di finanza, che ha saputo intervenire con grande tempestività e sensibilità, evitando l'utilizzo di prodotti non certificati e destinati a un impiego ad alto rischio".
L’operazione si è svolta con il coordinamento della Procura di Torino e ha portato al sequestro complessivo di mille mascherine tra il Piemonte e la Valle. Denunciata anche un’altra persona. Il Comitato aostano della Croce Rossa potrebbe costituirsi parte lesa nell'eventuale procedimento penale.