Consiglio Valle Comuni - 19 marzo 2020, 08:00

Nicoletta Spelgatti (Lega) ‘La Giunta è sconnessa fa poco ma la lasciamo fare non è il momento delle polemiche’

STIAMO A CASA Intervista alla leader dell’opposizione, già presidente della Regione, sulle emergenze coronavirus

Nicoletta Spelgatti (Lega) ‘La Giunta è sconnessa fa poco ma la lasciamo fare non è il momento delle polemiche’

Signora Spelgatti la preoccupa questa crisi sanitaria?

“Purtroppo sì, molto”

Più o meno di quella economica?

“Le conseguenze sono gravissime su entrambi i fronti. Da una parte c'è in gioco la vita delle persone. Dall'altra il futuro delle stesse”.

In questo momento di emergenze concorda che le forze politiche stanno dimostrano i limiti che ha la politica demagogica, quando servirebbe unità e condivisione?

“Concordo sul fatto che servirebbero unità e condivisione, ma da parte della maggioranza non c'è mai stata questa volontà. Prima dell'emergenza, è sufficiente ripensare a come si è svolta tutta la vicenda riguardante il bilancio. Le cose non sono minimamente cambiate dall'inizio dell'emergenza. Apprendiamo le notizie dai giornali, non siamo nemmeno anche solo informati sulle questioni più importanti, e non veniamo ascoltati nelle nostre proposte. Noi abbiamo scelto di seguire la linea del silenzio, per evitare qualsiasi polemica in questo momento. Avremmo moltissime cose da denunciare sulla gestione della crisi, ma non lo facciamo. Lasciamo lavorare. Ci siamo limitati a fare proposte economiche, con un atteggiamento propositivo, rimanendo comunque inascoltati”.

Le sembra che la Giunta dimostri di essere connessa alla situazione?

“Assolutamente no”

Sembra che le forze politiche più che a fatti concreti cerchino di  ‘spararla’ più grossa sulle cose da fare, concorda?

“Le nostre proposte per affrontare la gravissima situazione economica sono state puntuali, concrete e realizzabili. Lavoriamo sempre e solo in questa maniera. Lo abbiamo dimostrato quando eravamo al Governo: poche parole, nessuna pubblicità, fatti concreti. Lo abbiamo altresì dimostrato all'opposizione: mai parole o proposte a vanvera”.

In questi giorni assistiamo a post, video e comunicati diffusi per strumentalizzare politicamente l’emergenza…

“Non è la nostra linea, come spiegato”.

Se fosse stata lei presidente della Regione cosa avrebbe fatto sotto l’aspetto sanitario?

“Senza entrare nei particolari, perché continuo a mantenere la linea del silenzio rispetto alle polemiche, rispondo solo dicendo che avrei nominato immediatamente, ancor prima dell'arrivo dell'ondata che ci ha travolti, un Commissario esterno con competenze comprovate e specifiche, affiancandolo con altri esperti. L'errore più grave che può fare chi governa è avere la presunzione di gestire le cose in autonomia, senza le conoscenze. Nessuno è un tuttologo. Sapevamo da settimane cosa stava accadendo in Lombardia e in Veneto, per cui ci sarebbe stato il tempo necessario per prepararci, nominando tecnici esperti che avrebbero potuto approntare tutte le misure necessarie per evitare errori e per gestire al meglio quello che poi effettivamente è accaduto”.

Perché non è stato fatto?

“Per presunzione, superficialità, abitudine a gestire la Res Publica come la bocciofila di paese. La classe politica in valle non ha mai dato spazio alla professionalità e alla meritocrazia, imperando il "fai da te". Errore imperdonabile che ha portato alle conseguenze che vediamo oggi. Nella crisi questa mentalità diventa ancora più evidente e gli effetti sono devastanti. Per tutti”.

E per quello economico?

“Le nostre proposte, come detto, sono state rese pubbliche. Sono concrete, realizzabili e volte ad incidere su molteplici aspetti. Non è possibile riassumerle in poche righe”.

Ripeto, perché non è stato fatto?

“Non ci stupiamo: non è stato fatto ancora nulla”.

Come pensa usciremo da questa situazione e come?

“Uscire da questa situazione sarà molto dura, ma ce la faremo sicuramente. Il popolo valdostano negli ultimi anni ha sopportato di tutto. E nell'ultimo periodo siamo passati dagli scandali giudiziari all'essere in prima pagina su tutti i notiziari per le vicende relative all'inchiesta sulla 'Ndrangheta, per poi arrivare all'emergenza Coronavirus. Sembra non ci sia pace per questa nostra amatissima Terra. Ma i valdostani sono un popolo di montagna, un popolo fiero con una storia di orgoglio incredibile. Viviamo nella regione più bella al mondo. Le nostre vette sono di uno splendore ineguagliabile. Alzeremo la testa, raddrizzeremo la schiena, e inizieremo tutti insieme la ricostruzione. Abbiamo le capacità e le potenzialità per guardare al futuro in maniera assolutamente vincente. Dobbiamo però costruire il futuro su basi diverse. Non ripetere gli errori del passato”.

Se ci sono stati ritardi a livello regionale, quale il più grave?

“Il più grave è, come spiegato, quello della mancata nomina di esperti per la gestione dell'emergenza sanitaria, ancor prima che il virus dilagasse in valle. Si sapeva che avrebbe colpito anche noi”.

E’ d’accordo a rinviare le elezioni all’autunno?

“Noi abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità per restituire la parola ai valdostani e lasciar decidere a loro il futuro politico della regione. Con immensa fatica, ci siamo riusciti. Ora però non chiamo le urne. Valuterà chi governa quando le condizioni sanitarie permetteranno di andare al voto senza rischi per la popolazione”.

Merci

piero.minuzzo@gmail.com

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