ECONOMIA - 18 marzo 2020, 12:03

Decreto anti coronavirus, tutte le misure per imprese e famiglie

Il consiglio dei ministri ha approvato il maxi decreto “anti coronavirus”. Una manovra in 122 articoli, per 25 miliardi di euro, che mobilita in totale 350 miliardi di risorse. Tra le misure: mutui sospesi, cassa integrazione per tutti e indennità da 600 euro per le partite Iva

Infografica Uil VdA

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e misure principali del decreto “cura Italia” riguardano sanità, lavoro, tasse e mutui, congelando già la scadenza prevista per oggi per tutti gli adempimenti fiscali. Per 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, le aziende non potranno licenziare nessuno, anche a fronte di una forte riduzione dei fatturati. Sospese anche tutte le procedure di licenziamento pendenti avviate dopo il 23 febbraio. Il periodo di quarantena o isolamento sorvegliato viene equiparato alla malattia.

Il governo stanzia in tutto circa 10 miliardi per sostenere gli stipendi dei 5 milioni di lavoratori costretti al fermo forzato e per venire incontro ai genitori con figli e persone non autosufficienti a carico da accudire in casa, in seguito alla chiusura di scuole e centri di assistenza.

Salgono a 5 miliardi i finanziamenti per la cassa integrazione, che diventa universale: i datori di lavoro che nell’anno 2020 sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica possono presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all’assegno ordinario con causale “emergenza COVID-19”, per una durata massima di nove settimane.

Cento euro vanno invece ai lavoratori con buste paga fino a 40mila euro, che in questi giorni sono sul posto di lavoro, senza che la somma concorra alla formazione del reddito

I genitori lavoratori con figli fino a 12 anni, e senza alcun limite d’età per chi ha figli disabili, potranno invece usufruire di un congedo di 15 giorni, esteso anche agli autonomi iscritti alla gestione separata dell’Inps. Viene riconosciuta una indennità pari al 50% della retribuzione. Per questa misura la dotazione è di 1,2 miliardi. In alternativa, è prevista la possibilità di usufruire di un bonus baby sitter di 600 euro, che sale a 1.000 euro per medici, infermieri e operatori sanitari.

Si potrà inoltre godere di 12 giorni di permesso retribuito in più (legge 104) per marzo e aprile, con uno stanziamento ulteriore di oltre 550 milioni.

Per professionisti e autonomi sono stati stanziati 3 miliardi a tutela del periodo di inattività, per una platea di quasi 5 milioni di persone. Una indennità una tantum di 600 euro per il mese di marzo (rinnovabile poi ad aprile con un’ulteriore misura) è riconosciuta ai lavoratori autonomi, ai cococo, agli stagionali del turismo e dell’agricoltura.

Previsto anche un sostegno, nel limite massimo di 10 milioni di euro, per i collaboratori di società e associazioni sportive dilettantistiche.

Prorogati i termini di presentazione delle domande di disoccupazione agricola, Naspi e Diss-Coll.   Viene istituito inoltre un “Fondo di ultima istanza”, con una dotazione di 300 milioni di euro, come fondo residuale per coprire tutti gli esclusi dall’indennizzo di 600 euro, compresi i professionisti iscritti agli ordini.    

Per fornire liquidità alle imprese in difficoltà, il governo stanzia una dote di 1 miliardo di euro per rafforzare il Fondo di garanzia delle pmi, a cui si potrà accedere gratuitamente con un aumento dell’importo massimo per singola impresa a 5 milioni di euro. La norma si aggiunge ai 7 miliardi che Cdp ha già smesso a disposizione.

Per le imprese più grandi, il meccanismo di garanzia pubblica prevede invece il coinvolgimento di Cdp con una dotazione di 500 milioni.   Per un periodo di nove mesi, i lavoratori autonomi che abbiano registrato un calo del fatturato superiore al 33% di quello dell’ultimo anno, possono poi accedere al Fondo Gasparrini per la sospensione del pagamento delle rate dei mutui sulla prima casa, senza necessità di presentare l’Isee. In aiuto delle famiglie, arriva anche il rinvio del pagamento dei contributi per il lavoro domestico.

Per botteghe e negozi, è riconosciuto un credito d’imposta del 60 per cento dell’ammontare del canone di affitto, relativo al mese di marzo 2020. Per i tassisti che installano paratie divisorie nell’auto è destinato un finanziamento di 2 milioni di euro

Lo stop all’attività di riscossione da parte della Agenzia delle entrate era arrivata già nei giorni scorsi. Ora viene confermata nel decreto e prorogata fino al 31 maggio.

Sospesi i versamenti di ritenute, contributi previdenziali e assistenziali con scadenza 16 marzo. La prossima scadenza è prevista per il 20 marzo. Fanno eccezione le imprese con ricavi non superiori ai 2 milioni di euro, per i quali lo stop al pagamento delle tasse, dall’Iva ai contributi, è esteso fino al 31 maggio.

Nessun limite di fatturato, invece, sulla sospensione del fisco per le filiere più colpite dalla crisi: turistico-alberghiero, termale, trasporti passeggeri, ristorazione e bar, cultura (cinema, teatri), sport, istruzione, parchi divertimento, eventi (fiere/convegni), sale giochi e centri scommesse. Stop alle ritenute d’acconto sulle fatture di marzo e aprile per i professionisti senza dipendenti con ricavi non superiori a 400mila euro.

Le società sportive e dilettantistiche potranno sospendere i pagamenti fino al 30 giugno.

Dopodiché, in tutti questi casi, si potrà procedere a pagare in un’unica soluzione o tramite cinque rate mensili.

red. eco.

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