ECONOMIA - 05 febbraio 2020, 15:42

L’edilizia valdostana in crisi da dieci anni perde anche la Cassa Integrazione

In dieci anni il settore, che ricordiamo incide sul PIL valdostano per il 12% ed eroga annualmente quasi 45milioni di euro di monte salari, ha perso più del 50% della forza lavoro

L’edilizia valdostana in crisi da dieci anni perde anche la Cassa Integrazione

 “E’ un problema che rappresenta una priorità nell’agenda e nelle prossime settimane sarà affrontato concretamente nelle sede opportune perché l’edilizia è un settore di primaria importanza per ridare fitao all’economia valdostana. Il senatore Laniece (Uv), fa proprie le preoccupazione degli edili valdostani.

Il senatore Albert Laniéce

Infatti, piccole, medie e grandi imprese hanno dovuto far i conti con una burocrazia sempre più esasperante e con stanziamenti pubblici in infrastrutture ridotti all’osso che, paradossalmente, molto spesso, per svariate ragioni non si sono trasformati in cantieri. E una spintarella in tal senso l’ha data anche l’INPS con la mancata concessione delle casse integrazioni per maltempo legato al gelo invernale sembra ormai essere diventata una consuetudine a cui gli imprenditori e i lavoratori valdostani non vogliono arrendersi.

Anche gli scolari di quinta elementare sanno che la Valle d'Aosta è particolare anche nella geografia e nel clima visto che è contornata da montagne oltre i 4000 metri, che influenzano un microclima; l’altitudine media della regione è di 2.100 metri e solo il 20% della sua superficie è al di sotto dei 1.500 m. Il 59% del territorio si trova fra i 1.500 e i 2.700. Un particolarità che gli ispettori Inps, in base alle norme, ignorano.

La questione di fondo è che l’INPS, non riconosce la figura del Direttore dei lavori e del Coordinatore della sicurezza: questi ultimi infatti, in caso di maltempo, possono chiudere il cantiere ma l’Istituto non ne riconosce la figura e procede comunque con le rilevazioni meteo.

Ma le rilevazioni delle temperature, delle precipitazioni e del vento sono infatti effettuate in maniera non metodica e con indice di affidabilità molto bassa. Vengono ad esempio rilevate temperature di una vallata sulla base di altre vallate vicine e nelle istanze bocciate abbiamo rilevato che la posizione del cantiere viene considerata ininfluente rispetto alle rilevazioni meteorologiche richiamate dall’INPS (ad esempio per la zona di Brissogne e Pollein viene visionata la stazione meteo dell’Aeroporto con un microclima totalmente differente, per Oyace invece viene considerata quella di Morgex. La particolarità del territorio valdostano non è quindi riconosciuta a discapito Comitato Regionale delle aziende edili.

Gli edili, datori di lavoro e dipendenti sono davvero preoccupati per un situazione creata anche dalla burocrazia.

Infatti, le particolari condizioni geopolitiche della Regione rendono difatti difficilmente applicabili al tessuto economico produttivo le norme nazionali e le circolari dell’Istituto riguardanti la concessine della CIG, concepite per un territorio non certamente montano. Per questo il Comitato Regionale dell'INPS della Valle d'Aosta già da qualche mese ha preso posizione è si è rivolta ai parlamentari valdostani e ai vertici decisionali nazionali dell'INPS, l'opportunità di una revisione dei parametri di riferimento normativo per la concessione della CIG sul territorio regionale valdostano al fine di garantire quei supporti a sostegno del reddito di un settore.

Il settore edile è pesantemente in crisi e la revisione delle norme potrebbe contribuire a garantire occupazione di alto livello professionale che opera in Valle d'Aosta.

pi.mi.

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