Anche il Capogruppo di Mouv', Stefano Ferrero, ha invocato le urne: «A noi Consiglieri spetta un processo politico ad un sistema collaudato da decenni. Poco importa quale sarà l'esito delle indagini, se ci saranno condanne o assoluzioni; ciò che importa è che la frequentazione dei politici con certi personaggi è inammissibile, inaccettabile, per una democrazia. Nessuno vuole crocifiggere nessuno, ma oggi si confrontano due visioni politiche contrapposte: una ha portato al disastro attuale, l'altra appartiene a persone che sono state derise per aver denunciato certi metodi. In Valle d'Aosta tutti sono i benvenuti, ma se qualcuno arriva per delinquere deve andarsene immediatamente, e non è una questione etnica. Le elezioni sono indispensabili, ma non risolveranno l'inquinamento della politica valdostana e del contagio 'ndranghetista. Ora siamo chiamati ad un'opera di responsabilità: non possiamo lasciare la Regione senza un bilancio, non possiamo far pagare i cittadini e le Amministrazioni comunali; ma il bilancio che sarà approvato non sarà di certo quello della 'ndrangheta. C'è un sistema intero da cambiare, a partire dalle società partecipate regionali, che devono diventare un motore per l'economia valdostana. Dobbiamo rimuovere questi ostacoli: ci vuole coraggio, sempre tenendo la guardia alzata.»




