FEDE E RELIGIONI - 03 novembre 2019, 18:00

Domani lunedì 4 novembre saint Charles Borromée

Figli miei, Messa e Rosario! (san Pio da Pietrelcina)

Domani  lunedì 4 novembre saint Charles Borromée

AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA

Lunedì 4 novembre
Curia vescovile - ore 9.00
Riunione del Collegio dei Consultori

Martedì 5 novembre
Vescovado - mattino
Udienze

Vescovado - ore 17.30
Incontro con i Cresimandi della Parrocchia di Maria Immacolata

Mercoledì 6 novembre
Curia vescovile - ore 15.00
Riunione del Consiglio diocesano per gli affari economici

Giovedì 7 novembre
Roma
Consiglio affari giuridici della CEI

Venerdì 8 novembre
Vescovado - mattino
Udienze

Sabato 9 novembre
Cattedrale - Pont Suaz - ore 6.00
Pellegrinaggio mensile a N.-D. de Pitié

Seminario - ore 9.00-11.30
Scuola diaconi

Lunedì 11 - mercoledì 13 novembre
Roma
Riunione del Comitato CEI per la valutazione dei progetti di intervento
a favore dei beni culturali ecclesiastici e dell'edilizia di culto

Giovedì 14 novembre
Seminario - ore 20.00-21.30
Scuola diaconi

Venerdì 15 novembre
Vescovado - mattino
Udienze

Aosta, Cinéma Théàtre de la Ville - ore 20.45
Partecipazione al 3° incontro di Fede&Scienza
Testimonianza di don Bledar Xhuli

Le Messager Valdotain ricorda lunedì 4 novembre saint Charles Borromée

La Chiesa celebra   San Carlo Borromeo Vescovo

Nato nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore, era il secondo figlio del Conte Giberto e quindi, secondo l'uso delle famiglie nobiliari, fu tonsurato a 12 anni. Studente brillante a Pavia, venne poi chiamato a Roma, dove venne creato cardinale a 22 anni. Fondò a Roma un'Accademia secondo l'uso del tempo, detta delle «Notti Vaticane». Inviato al Concilio di Trento, nel 1563 fu consacrato vescovo e inviato sulla Cattedra di sant'Ambrogio di Milano, una diocesi vastissima che si estendeva su terre lombarde, venete, genovesi e svizzere. Un territorio che il giovane vescovo visitò in ogni angolo, preoccupato della formazione del clero e delle condizioni dei fedeli. Fondò seminari, edificò ospedali e ospizi. Utilizzò le ricchezze di famiglia in favore dei poveri. Impose ordine all'interno delle strutture ecclesiastiche, difendendole dalle ingerenze dei potenti locali. Un'opera per la quale fu obiettivo di un fallito attentato. Durante la peste del 1576 assistette personalmente i malati. Appoggiò la nascita di istituti e fondazioni e si dedicò con tutte le forze al ministero episcopale guidato dal suo motto: «Humilitas». Morì a 46 anni, consumato dalla malattia il 3 novembre 1584.

Il sole sorge alle ore 7,49 e tramonta alle ore 17,05.

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