CRONACA - 30 settembre 2019, 08:00

Lo stilista Fabio Porliod da Nus a Parigi per vestire le modelle speciali

Il 26 settembre 2019, 13 donne amputate provenienti dalla Francia e dall’Italia, si sono riunite per sconfiggere i pregiudizi sulla disabilità e sulla femminilità grazie al lavoro svolto dall’atleta amputata Fabienne Sava Pelosse (Genay, Francia), dal fotografo e documentarista aostano Romuald Desandré e lo stilista Fabio Porliod (Nus, Italia)

Lo stilista Fabio Porliod da Nus a Parigi per vestire le modelle speciali

«Come una fenice che risorge dalle sue ceneri, le nostre modelle sono rinate, hanno attraversato il buio e l’oscurità per tornare a splendere belle come sempre». Lo scopo del progetto Phoenix Alternative Models è stato raggiunto sulla passerella dell’Institution Nationale des Invalides di Parigi, davanti ad una platea d’eccezione.

«Organizzare un’evento di questa portata è stato difficile, la distanza tra noi organizzatori è stata una delle complicazioni maggiori – dice Romuald Desandré, co-organizzatore -. La cosa che mi ha colpito maggiormente è la semplicità con cui l’INI (Institut Nationale des Invalides) ha deciso di aderire al progetto fornendo una  delle location più prestigiose della Ville Lumière e per questo la nostra gratitudine va al Médecin Général Inspecteur Michel GUISSET (direttore dell’INI), al Gouverneur des Invalides Général de corps d’Armée Christophe de SAINT CHAMAS (governatore des Invalides) e a tutto lo staff dell’INI".

"Fondamentale è stato anche il patrocinio dell’Assesorato alla Sanità, Salute e Politiche Sociali della Regione Autonoma Valle d’Aosta e dell’Assesorato al Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Regione Autonoma Valle d’Aosta che, tramite la Maison de la Vallée d’Aoste, ha predisposto un vin d’honneur con prodotti tipici della Valle d’Aosta.

Durante l’evento hanno sfilato delle persone che hanno saputo trovare la forza e il coraggio là dove sembrava impossibile cercare una ragione: Agathe Milliem, Nelia Keciri, Béatrice Duran, Aurélie Garcia, Mélanie Sambres, Sandrine Catucci, Marlène Grodjean, Fabienne Sava Pelosse, Cynthia Gonzales, Salome Homont, Andreea Lozinka e Chantal Piscelli Mcland sono salite sulla passerella per promuovere un nuovo approccio alla femminilità e alla diversità.

Padrino e madrina d’eccezione sono stati Alessandro Ossola, atleta italiano amputato e Cécile Saboureau, paratleta francese.

Tre le uscite in passerella: le modelle hanno indossato le collezioni dello stilista Fabio Porliod “Régine” e “Cosmopolitan Goddess”, mentre per l’ultimo catwalk è stata proposta, in anteprima, la collezione di punta “Phoenix”, disegnata e studiata per l’occasione. Durante la serata sono state presentate le scarpe de “Il calzolaio d’oro” Antonio Vietri, famoso per avere creato calzature, appunto, in oro.

«Volevamo dimostrare che si può essere sempre bellissime e desiderabili, perché la vera bellezza risiede nella potenza dell’anima – dice lo stilista valdostano Fabio PORLIOD - . E’ stata la sfilata più emozionante che abbia mai fatto, trattenere le lacrime è stato quasi impossibile, queste donne avevano un’energia e una positività incredibile. Mi hanno stupito alcuni spettatori che hanno affermato di non aver visto le amputazione perchè distratti dalla bellezza di queste donne, non credevo fosse possibile.»

Il progetto, senza scopo di lucro, è stato seguito dall’associazione francese OSA Objectif Sport Adapté di Genay (Lione) per quanto concerne gli aspetti burocratici sul territorio francese e supportato dal CSV di Aosta, dall’Aspert di Aosta e dalla Disval di Aosta con la fornitura di pulmini. Si è creata un’importante collaborazione con il Lycée et Centre de formation professionnelle Anne Veaute, una scuola che forma ortoprotesisti e parrucchieri a Castres, nel sud della Francia e dalle truccatrici Stella Grossu di Torino e Aurelie di Genais (Lione). Un importante aiuto è arrivato anche dal Lions Club Mont Blanc, dalla Geie Monte Bianco e da diversi benefattori tramite una raccolta fondi.

«E’ stato un enorme successo per noi, non ci aspettavamo così tanta gente, solitamente quando si parla di disabilità la tendenza è quella di passare oltre, di non volersi avvicinare, forse un po’ per la paura di un confronto – afferma Fabienne SAVA PELOSSE, atleta amputata e presidente di OSA-.  Dall’Insitut Nationale des Invalides è già arrivata la proposta di continuare con il nostro progetto, non possiamo stare fermi, tra qualche settimana ripartiremo con la progettazione della sfilata Phoenix Alternative Models 2020.»

red. cro.

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