Il rosso e il nero - 13 agosto 2019, 08:00

PESI E CONTRAPPESI

PESI E CONTRAPPESI

Il problema di fondo é il rapporto tra la politica e il popolo. Tra i governanti e i governati. Un rapporto che col tempo si é andato sempre piú sfilacciando, generando incomprensioni e sfiducia. Ed é un problema che riguarda anche la Valle d'Aosta. In una società, in una comunità piccola come la nostra (128 mila abitanti e circa 100 mila elettori, quasi un cantone svizzero) forse sarebbero necessarie piú iniezioni di democrazia diretta, con poteri di iniziativa e controllo rispetto ad una democrazia rappresentativa che in Valle ha poco di rappresentanza autentica. Ciò potrebbe servire anche a rivitalizzare una Autonomia ormai declinante.

Aveva ragione don Milani quando diceva: "ho scoperto che il mio problema é uguale a quello degli altri; risolverlo tutti insieme é politico, risolverlo da soli é da avari."

Il guaio é che viviamo ormai in una societá sempre piú avara, che non sa cosa farsene degli altri, salvo usarli per fini di interesse e potere personali. I nostri 35 consiglieri regionali, che tra poco potrebbero diventare 35 partiti, rappresentano ormai una oligarchia, una élite dove spesso prevalgono piú lobbies che competenze. Vi sono alcuni consiglieri che sembrano sedere su poltrone con controllo telematico e orientabili a piacere, che fanno pensare a certe pubblicitá televisive.

Schiacci un bottone e la poltrona si muove nella direzione più conveniente. Proprio per evitare questa sorta di giostra perenne e richiamando tutti alle proprie responsabilità verso chi li ha eletti, servirebbero dei contrappesi, che bilanciassero queste libertá incontrollabili di movimento, attraverso un rafforzamento dei diritti popolari di iniziativa dal basso, cioè degli elettori. E il pensiero va proprio agli istituti svizzeri di democrazia diretta, a quei modelli cui aspirava, in tempi non sospetti, il martire della Resistenza Emile Chanoux e che si attagliano alla dimensione geografica, orografica e demografica della Valle.

Tra i vari istituti, nel 1987, gli svizzeri si sono inventati anche "la votazione sulle varianti". A fronte, cioé, di una legge di iniziativa popolare, il Governo ne puó presentare una propria sullo stesso tema. Gli elettori, a questo punto, possono votare anche " SI " ad entrambe,  esprimendo peró (ecco le varianti) quella preferenziale, quella che vogliono vedere approvata dal Consiglio cantonale.

 

Ps. Buon ferragosto a tutti.

ROMANO DELL'AQUILA

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