'La Val d’Aosta non esiste' è il titolo dell'evento che mira a sensibilizzare soprattutto sul problema della toponimia della regione, che coinvolge sia la popolazione sia le amministrazioni locali.
L’orotgrafia, la pronuncia e più in generale le regole di base della grammatica richiedono correttezza e precisione. Non fanno eccezione i toponimi, ovvero l’insieme di tutti i nomi propri dei luoghi geografici che spesso sono oggetto di errori, soprattutto sui cartelli stradali. In Valle accade che nomi tipicamente francesi siano italianizzati in malo modo, oppure località e frazioni più note del comune di cui fanno parte diventano improvvisamente comuni esse stesse.
Il fenomeno è stato studiato da Mauro Caniggia Nicolotti e Luca Poggianti che hanno raccolto tutte le storpiature dei toponimi valdostani nel pamphlet intitolato 'La Val d’Aosta non esiste' e lo presentano in un ciclo di conferenze in Valle. Dalla pronuncia corretta di Quart o al perchè il Monte Rosa abbia questo nome, gli incontri saranno un'occasione di aperto confronto sulla toponimia e sul modo di rapportarsi al territorio in cui si vive.
Già dal titolo, 'La Val d’Aosta non esiste', emerge però una delle questioni più importanti: quale sia il nome esatto della regione, ovvero 'Val d’Aosta' o 'Valle d’Aosta'. La risposta esatta è la seconda perchè, come affermano gli autori “la Valle d’Aosta comprende un territorio che racchiude a sua volta diverse valli (la val Ferret, la Valpelline, la Valtournenche, ecc.), mentre al massimo la val d’Aosta potrebbe essere identificata con quella zona territoriale solcata dalla Dora Baltea che ha come baricentro la città di Aosta.”