- 20 giugno 2019, 09:30

Specchio servo delle mie brame, chi è la più bella del reame?

Specchio servo delle mie brame, chi è la più bella del reame?

La storia è nota: la risposta era immancabilmente un rassicurante “sei tu” e la strega si deliziava in un delirio di vanagloria e vanità, finché un bel giorno lo specchio rispose “è Biancaneve”.  Successe il putiferio che sappiamo, con molteplici colpi di scena, fino al fatidico “e vissero tutti felici e contenti”.

Quasi come da noi. I gruppi politici si beano del loro potere. Poi basta che lo specchio del prestigio non rifletta più la loro immagine e si scatenano nel reality delle vendette, ripicche, tradimenti e, soprattutto, nel gioco in gran voga in questi giorni: io sono più bravo di te! Il gioco prevede un botta e risposta al limite del surreale, in cui i giocatori paiono divertirsi a sgomitare l’avversario, ma gli spettatori si annoiano di esiziale indifferenza.

Cantieri forestali? Il piano lo avevamo già fatto noi, voi vi prendete solo il merito; macché, voi rosicate solo perché noi siamo passati dalle parole ai fatti. La sanità valdostana? Fa schifo, niente funziona e voi siete degli incapaci; intanto non è vero niente, e poi mica è colpa nostra, noi siamo solo gli eredi del vostro immobilismo. Il Comune sfratta un maneggio? Noi abbiamo fatto di tutto per evitarlo, è colpa della Regione. Il Casinò ha i giorni contati? Colpa degli amministratori che avete messo voi, no di quelli che c’erano prima nominati da voialtri, no di quelli in carica cent’anni fa.

Gli esempi si sprecano e dimostrano una sola cosa, che i politici sanno ormai solo parlarsi addosso, denigrandosi apertamente e insultandosi subdolamente online, ma di fatto hanno tutti una sola paura, quella di perdere il trono della strega, dal quale lanciare incantesimi sull’elettorato per fargli credere che solo loro sono la salvezza della nostra patrie.

Il guaio è che il loro straparlare è ben più potente di qualsiasi sortilegio e ci sta facendo piombare in un profondo stato di disinteresse per quelle che ormai sono solo becere beghe di condominio sull’uso personale delle aree comuni, guardate solo il tenore degli ultimi consigli regionali. Ma arriverà pure sulle nostre fronti il bacio della ragione a strapparci dal torpore, in barba ai loro bocconi avvelenati e agli specchi che riflettono una realtà che non è quella cui loro bramano e vogliono  farci credere.

E vissero tutti felici e contenti. Quel “tutti” è esagerato, chiaro che tanto contento non sarà chi si guarda in uno specchio che non lo lusinga più , ma si riferisse a tutti i valdostani non sarebbe una bellissima storia?

panta rey

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