E' costato caro un amplesso consumato in un bagno della stazione ferroviaria di Aosta, a un valdostano 44enne e una donna romena di 38 anni. Sono stati condannati a quattro mesi di reclusione ciascuno per atti osceni in luogo pubblico.
I fatti risalgono a un giorno di luglio del 2017, quando due agenti della Polfer s'imbatterono in una 25enne appena uscita dai bagni della stazione visibilmente imbarazzata: i poliziotti le chiesero se qualcosa non andava e lei disse loro di aver udito inequivocabili rumori e gemìti provenire da una toilette. Gli agenti entrarono nei bagni e, uditi i suoni provenire dalla toilette, bussarono alla porta.
Dopo alcuni minuti ne uscirono i due, paonazzi, spettinati e con i vestiti stropicciati. Increduli, dopo essere stati identificati si videro notificare una denuncia per atti osceni in luogo pubblico. Reato praticamente depenalizzato tranne che se commesso in luoghi frequentati da minori, e i bagni pubblici lo sono. Questa mattina in aula il pm Carlo Introvigne ha chiesto la condanna a un anno di carcere; la difesa chiede l'assoluzione perchè quei locali possono essere sì frequentati da minori ma solo occasionalmente e i loro assistiti facevano con tutta evidenza l'amore ma a porta rigorosamente chiusa. Il giudice ha optato per una via di mezzo: condanna al minimo della pena, peraltro sospesa.