CRONACA - 28 marzo 2019, 23:17

Processo Rollandin, Cuomo, Accornero: i motivi delle condanne

Processo Rollandin, Cuomo, Accornero: i motivi delle condanne

"Sicuramente farò ricorso in Appello. Io sono convinto di aver agito nell'interesse pubblico e nella più completa buonafede e di essermi rapportato a persone che ho sempre ritenuto professionisti corretti e capaci nel loro settore di competenza". Così, ad Aostacronaca, Augusto Rollandin ha commentato la sentenza del giudice De Paola del tribunale di Aosta, che lo ha condannato a quattro anni e sei mesi per corruzione. Secondo pm e giudice Rollandin si è reso responsabile di indebite pressioni esercitate come presidente della Giunta, nel 2013, finalizzate al trasferimento della Deval, società partecipata di distribuzione di energia elettrica, da un capannone della società Autoporto spa dove poi si insediò il Caseificio valdostano di Gerardo Cuomo, coimputato e anch'egli condannato a tre anni e otto mesi nel medesimo procedimento.

In cambio - secondo la procura - Rollandin aveva ottenuto sostegno elettorale, estrinsecatasi anche nella possibilità di tenere un comizio politico nell'azienda di Gerardo Cuomo ai dipendenti dell'imprenditore nonchè un cambio gomme per la proria auto. Rollandin è stato assolto, insieme a Cuomo e all'ex funzionario di Finaosta e consigliere delegato del Forte di Bard Gabriele Accornero, dall'accusa di associazione a delinquere "perché il fatto non sussiste".

Accornero e Cuomo sono stati condannati per corruzione relativamente allo stesso episodio contestato a Rollandin ma anche per le forniture da parte del Caseificio valdostano alla gara di ultratrail 4K, organizzata nel 2016 dall'Associazione Forte di Bard. Per questo episodio tutte e tre gli imputati sono sono stati condannati anche per turbata libertà di scelta del contraente. In particolare, secondo gli inquirenti, Cuomo aveva retribuito Accornero pagandogli una fattura da 2.240 euro per lavori edili nella sua casa di proprietà e quattro pneumatici.

Accornero e l'impresario Davide Bochet (quest'ultimo condannato a 5 mesi e 10 giorni e 200 euro di multa ndr) sono stati condannati per turbata libertà di scelta del contraente in merito "all'artificioso frazionamento" per "non superare la soglia dei 40 mila euro" nell'affidamento dei lavori di rifacimento delle tubature dell'Opera Ferdinando del Forte di Bard, reato per il quale è stato assolto per non aver commesso il fatto Francesco Maruca, da cui Bochet si sarebbe procurato - secondo gli inquirenti - due preventivi più alti dei propri.

Accornero, il libero professionista Simone D'Anello e l'artigiano edile Salvatore D'Anello (pena di 5 mesi e 10 giorni di reclusione e 200 euro di multa ciascuno ndr) sono stati condannati per turbata libertà di scelta del contraente in relazione all'affidamento, nel 2016, dei lavori di rifacimento della scala in vetro di accesso al museo delle Alpi del Forte di Bard. Per questo episodio Accornero e Simone D'Anello sono inoltre stati condannati per corruzione: in cambio dell'affidamento dei lavori, il libero professionista avrebbe effettuato una "complessa attività di progettazione e direzioni dei lavori" in casa del manager di Finaosta "senza ricevere alcun emolumento retributivo". In questa vicenda Salvatore D'Anello è stato assolto dall'accusa di corruzione per non aver commesso il fatto.

red. cro.

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