In crisi drammatica di liquidità e con un esubero occupazionale rilevante, “la società Casino Spa si avvale di un numero molto significativo sia di consulenti che di imprese che forniscono servizi esterni contrattualizzati”.
E' uno dei passaggi più freddamente inquietanti della relazione, rimasta finora segreta, scritta il 25 ottobre 2018 da Manuela Brusoni (nella foto), presidente del CdA della Casa da gioco valdostana e dai membri Sara Puglia Mueller e Maurizio Scazzina che nello stesso giorno, meno di un mese dopo aver ricevuto l'incarico, rassegnarono le dimissioni.
Il cda presieduto da Brusoni era entrato in carica dopo che l'allora assessore alle Finanze, Stefano Aggravi, aveva deciso in assemblea soci di non rinnovare l'incarico di Amministratore unico all'avvocato Giulio Di Matteo, che nel 2017 era stato nominato dalla Giunta Marquis, della quale faceva parte con delega alla Casa da gioco l'assessore regionale alle Finanze Albert Chatrian (Alpe).
Entrambi hanno sostenuto fino all'ultimo minuto o meglio fino a che non hanno avuto reale contezza dei numeri la validità dell'operato dell'avvocato milanese, nonostante il Casino continuasse a dare preoccupanti segnali di crisi. Segnali che trovano riscontro nella relazione del Cda, il quale descrive un pesante j'accuse sul modus operandi delle precedenti gestioni.
Alla luce della relazione, la richiesta del consigliere del Mouv' Roberto Cognetta (foto in basso) di istituire una commissione d'inchiesta, bocciata dal Consiglio Valle che ha demandato tale incarico alla Seconda commissione, appare ancor più giustificata. Il non accoglimento della proposta Cognetta e l'aver affidato l'analisi della situazione alla Seconda commissione presieduta dal consigliere Pierluigi Marquis (Sa) lascia presupporre anche una sorta di autotutela politica, oltre alla volontà di diradare la nebbia che grava sul porto di Saint-Vincent.
Non siamo qui per giudicare ma per mettere in luce i problemi
“Il nostro ruolo non è stato quello di verificare l'attendibilità delle informazioni contabili dell'azienda”, si legge nella premessa alle 10 pagine che compongono la relazione Brusoni. “Le nostre valutazioni hanno la finalità di sottoporre tempestivamente alla Vostra attenzione i sintomi evidenti della crisi in cui versa la società. La diagnosi tempestiva di una situazione di crisi (…) determina il grado di attenzione e di allerta da prestare negli atti gestionali quotidiani, questo per non incorrere, qualora la crisi divenisse irreversibile, in future azioni revocatorie e/o responsabilità anche di tipo penale”.
La crisi annunciata
Nella relazione Brusoni si legge che “l'incapacità di Casino Spa di fare fronte alle proprie obbligazioni risulta evidente già a fine 2017 (momento in cui avrebbe dovuto decollare il piano di bilancio approvato dalla Giunta Marquis). Le problematiche di natura finanziaria derivano dal fatto che l'impresa si trovi in una situazione di inefficienza strategica e operativa”. I professionisti rilevano che “al significativo decremento dei ricavi non ha fatto seguito un altrettanto significativo decremento dei costi operativi, soprattutto per quanto riguarda la riduzione del costo del personale e dei servizi esternalizzati che rappresentano le voci di costo più rilevanti”.
Personale in esubero ma il Casino appalta ed esternalizza i servizi
Per il CdA Brusoni il costante impoverimento della Casa da gioco è dato dalla continua, spropositata esternalizzazione: “Si evidenzia – si legge nella relazione – che la società si avvale di un numero molto significativo sia di consulenti che di imprese che forniscono servizi esterni contrattualizzati”. Tre sono i contratti significativi stipulati/rinnovati nel 2018 “riguardanti i servizi di pulizia (contraente CM Service srl, valore dei contratti un milione 360 mila euro); i servizi di guardaroba/portineria/vigilanza (contraente CVS Service srl, valore dei contratti 985 mila euro) e i servizi di co marketing (contraente De Vere srl, valore 450 mila euro oltre a fees calcolate a percentuale su dterminati incassi)”.
Dubbi e perplessità sulle società appaltatrici
De Vere Concept: Scrive il CdA: “La società De Vere Concept è stata costituita con un capitale sociale di 30 mila euro il 31 ottobre 2017. Il 21 novembre 2017 partecipa al bando pubblico indetto dal Casino; in data 5 gennaio 2018 viene selezionata per l'assegnazione del bando e in data 14 febbraio 2018 viene stipulato il contratto quadro per l'organizzazione e la promozione di tornei di poker e per la gestione di spazi pubblicitari”. Ma soprattutto: “Al momento di partecipazione al bando pubblico la società non ha praticamente una storia ma solo una visura societaria. Il primo bilancio, quello chiuso al 31 dicembre 2017, evidenzia l'assenza di dipendenti e di assets”.
CM Service srl: “La società CM Service srl ha prodotto nel 2017 oltre 30 milioni di ricavi; il core businness è quello dei servizi di pulizia resi alle imprese. Nell'anno 2018 si aggiudica l'appalto dei servizi di pulizia del Casino. La società fa riferimento al signor Massimo Cassinelli di Ivrea”.
CVS Service srl: “La società CVS Service srl è una 'new co' costituita il 21 maggio 2018 con un capitale sociale di 30 mila euro. In data 26 giugno 2018 affitta un ramo d'azienda della CVS srl che è attiva nell'erogazione di svariati servizi in campo alberghiero (guardaroba, portierato ecc.). Poco dopo la sua costituzione, l'1 luglio 2018, firma il contratto di servizi di guardaroba, portineria, front office e operazioni di conta con il casinò. In realtà al bando di aggiudicazione partecipa la CVS srl che poi trasferisce il contratto a CVS Service srl grazie al contratto di affitto di azienda stipulato a fine giugno 2018. La CVS Service srl e la CVS srl fanno capo al signor Walter Musso (nella foto, socio e amministratore unico di CVS srl e amministratore unico di CVS Service srl) ma anche al signor Daniele Cassinelli (riconducibile alla CM Service per parentela). CVS Service srl appartiene infatti a una holding estera con sede a Bristol (Gran Bretagna) che fa capo al signor Daniele Cassinelli di Ivrea”.
Debiti ancora insoluti
Scrive Brusoni: “La manifestazione più evidente di crisi è quella finanziaria. Casino spa presenta uno squilibrio tale tra il proprio fabbisogno finanziario e le fonti di finanziamento, da essere inadempiente già da gennaio 2018 alle scadenze degli obblighi assunti”.
Le principali situazioni debitorie che gravano sulla società:
Debiti verso fornitori: “Fornitori scaduti al 15 ottobre 2018, la cifra ammonta a complessivi 4 milioni 488 mila euro e riguarda un numero molto elevato di fornitori (...)”; “Parcelle professionali impagate: 100 mila euro”;
Iva non versata: “Omessi versamenti di Iva, ritenute, tributi comunali e contributi previdenziali all'8 ottobre 2018 per 880 mila euro: posizione debitoria particolarmente critica perchè comporta a anche responsabilità penali in capo agli amministratori della società".
Imposte comunali: "Per quanto riguarda Imu e Tasi: omesso versamento del saldo dicembre 2017 e del primo acconto 2018; l'ammontare complessivo è di 536 mila euro".
Ritenuta Irpef: "E' stato rilevato un sistematico mancato versamento delle ritenute Irpef a carico dei dipendenti per complessivi 3 milioni e 900 mila euro. Si deve evidenziare che la rilevanza penale degli omessi versamenti di ritenute per l'anno 2017 per un milione e 200 mila euro si manifesterà il 31 ottobre 2018.
Contributi Inps: "Si è rilevato un sistematico omesso versamento dei contributi Inps per complessivi 335 mila euro”.