Non deve essere revocata la donazione di 10 immobili fatta ai propri figli dall'attuale presidente della Giunta, Antonio Fosson. Lo ha deciso la sezione giurisdizionale della Corte dei conti, rigettando l'azione revocatoria avviata dalla procura contabile nel giugno 2018.
L'atto notarile è del gennaio 2017, cinque mesi prima che Fosson, insieme ad altri 20 consiglieri regionali e a un dirigente, fosse raggiunto dall'invito a dedurre nell'ambito dell'inchiesta sui 140 milioni di finanziamenti pubblici al Casinò di Saint-Vincent, della quale si erano diffuse notizie già del 2016.
I beni donati ai tre figli - attraverso la cessione della nuda proprietà con riserva di usufrutto - hanno un valore fiscale di 351 mila 700 euro ed erano già protetti dal 2006 da un fondo patrimoniale. Per i giudici è "verosimile" che vista la "situazione famigliare e le condizioni salute dell'interessato (Fosson nel settembre 2016 aveva avuto un "infarto miocardico", ndr)" la donazione mirasse "soltanto a tutelare i figli".




