Li hanno visti fuggire di corsa, a piedi, dopo la loro bravata. Qualche giorno fa un gruppetto di giovani vandali, dopo aver disseminato di cocci di bottiglia la pista ciclopedonale di Aosta - quella realizzata da VdA Structure che dal Pont Suaz passa a fianco della torre piezometrica e raggiunge un ponte in ferro a sud dell'area ex Cogne - ha completato il raid facendo a pezzi una panchina in marmo e danneggiandone un'altra; non sono riusciti a distruggere quest'ultima perchè disturbati dall'arrivo di alcuni podisti.
Nessuno ha visto in faccia gli autori dell'ennesimo atto vandalico, ma in zona sono attive alcune videocamere di sorveglianza che, se accese e funzionanti, potrebbero aver immortalato le 'imprese' del gruppo.
Quanto ai cocci di bottiglia, in più di un'occasione hanno lesionato gli pneumatici delle biciclette e ferito le zampe di cani a passeggio con i loro proprietari.
"Non è la prima volta e certamente non sarà l'ultima che malintenzionati e teppisti individuano nella pista ciclopedonale il luogo ideale per molestrare i passanti e danneggiare infrastrutture - commenta uno sportivo aostano fruitore quotidiano della pista - e credo si tratti di personaggi a cui poco importa la presenza di telecamere che a quanto mi risulta o sono spente o hanno una capacità limitata di campo: i vandali sanno dove e quando agire e finora nessuno è mai riuscito a bloccarli o identificarli".