"Abbiamo elementi per confutare i capi d'imputazione punto per punto, i fatti non si sono svolti nel modo univoco descritto nell'ordinanza di custodia del mio assistito".
Assicura battaglia l'avvocato aostano Massimiliano Sciulli, che difende Fabio Chiavazza, responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune di Valtournenche, in carcere da ieri con l'accusa di corruzione, concussione, abuso d'ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente nell'inchiesta del pm Luca Ceccanti su un giro di corruzione in appalti pubblici, che coinvolgeva in particolare la località del Breuil.
Assistito dal legale, Chiavazza comparirà a Palazzo di Giustizia di Aosta venerdì 23 novembre alle 10,30 per essere interrogato dal giudice delle indagini preliminari Giuseppe Colazingari.
"Fabio Chiavazza vuole certamente tornare in libertà ma non teme di confrontarsi sulle contestazioni" spiega l'avvocato Sciulli, lasciando intendere che l'interrogatorio potrà essere piuttosto lungo e intenso.
Il pm Ceccanti aveva chiesto la detenzione in carcere non solo per Chiavazza, ma anche per gli imprenditori edili Loreno Maurizio Osvaldo Vuillermin, di 68 anni, Renza Dondeynaz (64) e Ivan Vuillermin (44), soci amministratori della Edilvu srl di Challand; aveva invece chiesto gli arresti domiciliari per i professionisti Stefano Rossi di Piacenza, Rosario Andrea Benincasa Di Caravacio di Torino, l'ingegnere Corrado Trasino di Aosta e il funzionario Anas Adriano Passalenti. Il gip aveva invece confermato la custodia cautelare in carcere solo per Chiavazza, concedendo i domiciliari ai tre imprenditori e l'obbligo di dimora e di firma per gli altri quattro. Decisione avverso la quale il pm presenterà ricorso in questi giorni.





