Il Modena ViaEmiliaDocFest con<wbr></wbr>tinua il viaggio, intrapreso nel 2010, attraverso le storie e le immagini, dei migliori documentaristi italiani. Un viaggio che ha portato il festival negli anni a raccontare un mondo in evoluzione, con l’intento di mostrare la società che ci circonda attraverso gli occhi di giovani talenti e affermati registi, così da fornire allo spettatore nuove e diverse letture rispetto ai temi trattati.
Il film, dopo la première mondiale nell’aprile del 2017 a Visions du Réel - Festival Internazionale del Documentario (Nyon, Svizzera), è stato selezionato in oltre 30 festival in 11 paesi del mondo collezionando 6 riconoscimenti tra i quali spicca il premio per il Miglior Documentario alla 35esima edizione del Bellaria Film Festival.
La Giuria, composta da Stefano Amadio, Antonio Capellupo, Carlo Griseri e Simone Pinchiorri, ha assegnato il premio al regista valdostano con la seguente motivazione: "per averci mostrato il racconto pubblico e privato di un uomo, ma soprattutto di una star di quella musica italiana che pur non essendo molto conosciuta riesce a riempire le piazze e le balere".
Sinossi: Omar, cresciuto nella periferia di Milano e destinato a fare il carrozziere, ispirato dalle voci degli anni d’oro del liscio ascoltate nella più grande discoteca d’Italia, lo Studio Zeta di Angelo Zibetti, inizia proprio sul palco di quel locale la sua carriera di cantante di musica da ballo.
Dopo quasi un decennio di attività conosce Adele, suo grande amore, che diventa la sua manager e che lo trasforma in una vera icona per gli appassionati del genere, capace di riempire con migliaia di spettatori piazze, locali e feste di paese. Il film racconta la storia di Omar e il suo lungo tour in tutte le regioni del Nord Italia nel suo ventesimo anno di carriera. Una vita tra pubblico e privato, simbolo di un’Italia minore, forse alle sue battute finali.





