Diciotto: un #numero ed un #paradosso per la politica in Valle D’Aosta.Diciotto é il paradosso ed il limite della politica in VdA. Diciotto sono i consiglieri che hanno sottoscritto il programma dell’attuale maggioranza regionale e diciotto sono i consiglieri che « hanno » firmato un nuovo e diverso progetto politico, sembra per governare.Peccato che in consiglio regionale siedano solo trentacinque consiglieri e non trentasei….ed il nuovo progetto politico non si concretizzi.
Questi numeri e le recenti vicende della nostra politica, mettono in evidenza le difficoltà di riuscire a creare un quadro o meglio una compagine seria, credibile e con qualche numero in più, per governare la nostra regione. Era facile prevedere, una limitata durata temporale ad una maggioranza politica, creatasi più sui vincoli verso qualcuno o verso qualcosa, che non su un progetto programmatico serio.
Risibile é ancor di più la scusa accampata dalla maggioranza, per giustificare la propria crisi politica.La maggioranza, infatti, ci continua a dire che ha la necessità di dover studiare per capire i dossiers e poter agire,.. mah: in genere si studia prima degli esami e non dopo, oppure gli esami, e capita, si son passati per circostanze contingenti e concomitanti.Gli analisti politici, parlando delle nostre elezioni regionali, affermano che è prevalso un voto sanzionatorio e di « pancia ».
A questi avvenimenti, ha fatto da contraltare, ed é giusto farlo rilevare, un atteggiamento passivo della maggior parte dell’opposizione, in questi mesi é anch’essa sparita dai radars, accampando scuse ridicole, del tipo : li abbiamo lasciati lavorare…ma quando mai….Ma tornando ai giorni nostri, la lettura della cronaca politica dei giornali e/o dei profili socials di alcuni partiti o politici, ci indica che le difficoltà per creare una compagine di governo risiedono, come al solito, più sul « chi governerà » e per essere più chiari, sul chi sarà o su chi farà ancora il presidente o l’assessore, che non sul come e soprattutto su che cosa farà il governo regionale.Per noi dell’Uv non é una novità, visto che per anni ci siamo fatti del male praticando questo sport.
I risultati delle recenti elezioni bavaresi testimoniano però, che i programmi in politica hanno ancora un senso, i Verdi, che erano spariti dal panorama politico, con nuovi programmi che coniugano un attenzione ai problemi ambientali, sociali a un inedita attenzione alle tradizioni e cultura bavaresi, sono la vera sorpresa di queste elezioni e tutti i commentatori politici lo mettono in evidenza. Penso, che in VdA oltre agli appelli «al volemose bene» che provengono dai vertici sia del campo unionista che di quello progressista, sia necessaria un azione di coinvolgimento più ampia della popolazione su temi e progetti per risolvere problemi che attanagliano quotidianamente i Valdostani.
A titolo di esempio ne elenco qualcuno: migliorare la nostra già discreta assistenza sociale per i nostri anziani e la creazione di aiuti alle giovani coppie; intervenire una volta per tutte per azzerare i tempi di attesa della nostra sanità, perché il percorso sanitario per un malato non diventi un altra malattia e fonte di preoccupazione; affrontare il tema complessivo della mobilità; elaborare nuove politiche per il territorio, fattore strategico sia per l’agricoltura ed il turismo, pensando che i cambiamenti climatici interessino anche la Valle e non solo Quincinetto o Chamonix.
Al Popolo , così tanto citato in questo periodo, infatti poco importa se governerà il Signor Rossi o il Signor Bianchi, ma chiede che i problemi siano, se non risolti, almeno affrontati con progettualità e con maggioranze stabili e non assistere ai soliti teatrini e ai “pseudo bisticci” per qualche sedia. Solo così si ci si confronta e si danno risposte al cosiddetto “populismo”, non certo continuando a tacciare di “fascistoide” o di qualunquista l’elettore Leghista o Cinquestelle, perché quando si scopre che questo Elettore è un nostro amico, un nostro vicino di casa, un nostro conoscente o un nostro parente, la cosa si complica…
Per quanto riguarda l’Union Valdôtaine, credo sia necessario tornare a far politica, quindi ad elaborare progetti ed esempi di soluzioni ai problemi concreti, solo allora, la gente, forse si avvicinerà di nuovo a noi.Solo cosi l’Union Valdotaine potrà, senza alzare nessuna preclusione verso qualche forza politica, partecipare ad un progetto politico e ad un’eventuale maggioranza.Una maggioranza che deve elaborare un programma politico sulle cose da fare e sopratutto superare il paradosso ed il muro del numero diciotto. In caso contrario, attrezziamoci, per stare all’opposizione cinque anni. Lasciamo perdere questi vaghi appelli alla riunificazione autonomista, privi di progettualità e solo dettati da una necessità di salvaguardare qualche misero posto di potere.
Usiamo, come ho già detto, questi cinque anni, per riunificare prima di tutto il mondo concretamente Autonomista e per affrontare i problemi quotidiani dei Valdostani, prima che sia troppo tardi e si corra il rischio di diventare una regione come tutte le altre.