"Per quanto non si possa negare che in senso lato l'introduzione da parte del presidente Rollandin, al momento della stipula dell'atto, di condizioni sicuramente favorevoli alla controparte, procuravano ad essa indubbio vantaggio non è certo che in tal modo si procurasse alla stessa 'un ingiusto e rilevante vantaggio patrimoniale' né in particolare un profitto 'ingiusto' sotto il profilo del diritto oggettivo".
Lo scrive la prima sezione penale della Corte d'appello di Torino nelle motivazioni della sentenza con cui il 7 giugno scorso ha assolto dall'accusa di abuso d'ufficio - "perché il fatto non sussiste" - l'ex presidente della Regione Augusto Rollandin, l'impresario Giuseppe Tropiano, il progettista Serafino Pallù e gli ingegneri Alessandro De Checchi e Paolo Giunti. Il processo riguardava i lavori di ampliamento dell'ospedale Parini di Aosta, tra cui "l'acquisto di cosa futura", nel 2010, da parte della Regione, del parcheggio pluripiano dell'ex residence Mont Blanc, pagato 16,9 milioni di euro.
Nel primo filone del processo, in cui era imputati Rollandin, Tropiano (in qualità di legale rappresentante della Societé Saint Bernard srl, beneficiaria) e Pallù (come socio della stessa srl), la procura generale contestava la limitazione degli "impegni del venditore riguardanti l'allestimento dell'impianto anticendio e le strutture necessarie per il superamento delle barriere architettoniche": un "addebito alquanto generico e impreciso" secondo i giudici di secondo grado (presidente Elisidoro Rizzo). Infatti "nulla viene precisato" in "ordine alla portata di tale 'limitazione", "né risulta precisato alcunché in ordine al costo delle relative opere e all'incidenza rispetto al notevole costo complessivo dell'opera (16,9 milioni di euro). Inoltre "risulta evidente la manifesta irrilevanza", secondo i giudici, della "clausola relativa all'esclusione di responsabilità per la società venditrice in caso di mancato rilascio dell'agibilità per cause non imputabili": "non si vede" come "avrebbe potuto ravvisarsi qualche responsabilità della società contraente per cause alla stessa non addebitabili".
L'altra accusa di concorso in abuso d'ufficio riguardava l'affidamento con procedura negoziata dei lavori di costruzione del tunnel di collegamento tra i due parcheggi (Nord e Sud) ed era rivolta a De Checchi (responsabile unico del procedimento del Coup srl, società in house della Regione che si occupa dell'ampliamento e della riqualificazione dell'ospedale), Giunti (amministratore unico del Coup), Pallù (in qualità di socio della Societé Saint-Bernard, progettista e direttore dei lavori del Mont Blanc e poi direttore "di fatto" dei lavori di costruzione della galleria) e Tropiano (come titolare della Edilsud - che deteneva una quota della Saint-Bernard - beneficiaria del contratto per la costruzione del tunnel).
Se in primo grado l'assoluzione era stata "perché il fatto non costituisce reato" (la decisione degli imputati sarebbe stata legata al parere di un avvocato esperto di appalti pubblici), i giudici della Corte d'appello sono andati oltre: non può "ravvisarsi con certezza - si legge nella sentenza - l'insussistenza di 'ragioni tecniche' che nel caso concreto imponessero l'affidamento dell'esecuzione del tunnel all'impresa che già eseguiva gli imponenti lavori in loco relativi alla realizzazione del parcheggio Nord".