Troppa gente ha guadagnato tanto negli anni passati. Ora è giusto che faccia qualche sacrifico fino a quando non va in pensione. Tradotto: l’idea della Giunta Spelgatti è far utilizzare l’Ape a chi ha i requisiti per poter risanare i conti del casinò.
Insomma il bob Spelgatti-Aggravi è restio a versare l’ultima rata di 6 milioni di euro per consentire al management di attuare il Piano industriale voluto da Giulio Di Matteo con la benedizione dell’allora assessore alle Finanze Alberto Chatrian di Alpe.
Per il 27 è convocata l’Assemblea dei soci, ma pare che sia in atto un tentativo di farla andare deserta. Da una parte c’è il timore che facciano saltare Giulio Di Matteo per nominare un CdA che è la massima aspirazione del Pnv - Stella Alpina che così può occupare una poltrona in più. E’ da ricordare, infatti, che Di Matteo è quello che è perché ai tempi della Giunta Marquis-Chatrian era stato nominato un CdA saltato in aria per alcune incompatibilità. Dall'altra parte c'è la Giunta Spelgatti che non ha ancora finito di studiare le carte.
E poi c’è la questione del maxi contratto pubblicitario che pare sia costato alcuni milioni di euro ma nessuno sa con che soldi verrà pagato. Ma questa è una vicenda che sarà approfondita nei prossimi giorni.
E poi c’è la questione degli insulti della De Vere ai Sindacati.
E poi c’è la contestazione fatta da Stefania Magro a Di Matteeo per la gestione dell’ultimo torneo di poker.
E poi c’è il problema delle Casse di Sala piano terra e Trente et Quarante.
Infatti la De Vere ha la necessita di avere personale Casinò in sala Evolution (torneo di poker), nello specifico i cassieri per fare le iscrizioni e i pagamenti dei premi, quindi Cassieri di sala piano terra, e gestire il torneo i tavoli di poker cash, quindi personale del reparto Trente et Quarante poiché il gioco al Casinò lo gestiscono loro.
C’è dunque da chiedersi perché la DeVere avendo fatto con il Casinò un accordo che costa poco meno di due milioni di euro chiede personale al Casinò? E ancora: il disciplinare e l’accordo con la DeVere lo vieta o lo limita?
Pare che alcuni segretari sindacali nulla sapessero di accordi sottobanco fatti, pare, dai delegati dei due reparti con la direzione. Pare infatti che il reparto Trente et Quarante abbia chiesto a fronte del lavoro in sala Evolution, che venisse riconosciuto al personale operante lo straordinario pagato in ore di recupero doppie che venisse liquidato il premio incentivante (che vale circa 5000 euro) che l’azienda non pagava da due anni ai reparti a cui spettava. Così facendo è stata consumata una disparità di trattamento tra reparto e reparto.
Tutto questo avrebbe portato il reparto casse di sala piano terra a chiedere all’azienda, oltre al premio incentivante, un emolumento in denaro di 250 euro per 4 giornate di lavoro.
Tutto questo in barba a tutti gli altri dipendenti che ogni mese pagano il prelievo relativo al l’ultimo accordo sottoposto a referendum.
Di più, pare che l’accordo valesse per tutto il personale del reparto; anche a chi era in ferie, riposo o non partecipava ai turni in sala Evolution.
Pare poi che l’azienda abbia inserito alle casse di sala piano terra, con il benestare dei cassieri, personale esterno (i dealer, ndr.) per svolgere attività di cassa; cosa questa vietata.
C’è poi la questione che il piano industriale Di Matteo-Chatrian non ha dato i risultati promessi. Anzi, a fronte di un aumento di ingressi c’è stato il calo degli incassi e intanto continuano costose iniziative promozionali e sponsorizzazioni varie, delle quali nessuno ha chiesto conto del ritorno e che al momento non hanno dato alcun risultato.





