CRONACA - 22 luglio 2018, 12:39

Dal Monte Bianco a Sellia Marina la storia di una Lambretta 150 Golden targata AO

Il primo Museo Storico della Lambretta è in Località Feudo De Seta, sulla S.S. 106 a Sellia Marina, in provincia di Catanzaro, che lungo la fascia litoranea jonica di Calabria, Basilicata e Puglia unisce Reggio Calabria a Taranto. Un'occasione da non perdere per tanti valdostani che soggiornano nel periodo estivo in Calabria

Don Andrea, Elisabetta e Pasquale e la restaurata Lambretta targata AO

Don Andrea, Elisabetta e Pasquale e la restaurata Lambretta targata AO

Uno scrigno di emozioni, di ricordi, di storie. Questo e tanto altro è il Museo della Lambretta di Sellia Marina, in provincia di Catanzaro dove  una Lambretta Innocenti 150 Golden, dopo avere attraversato lo stivale è approdata per contribuire a scrivere un pagina di storia degli anni ‘60. Certo! A confronto di tante veterane lei, che ha percorso tutte le strade di montagna della Valle d’Aosta, è una giovincella nonostante abbia superato da tempo gli anta.

(nella foto Pasquale, don Andrea, la Lambretta da restaurare al momento della consegna e Piero)

Era l’anno di grazia 1965 quando un giovane, con i sui risparmi on i miei risparmi e l’aiuto di mamma ha acquistato dai Fratelli Nale, allora concessionari dell’Innocenti con esposizione e officina in via Xaviere De Maistre di Aosta, il nuovo modello di Lambretta 150 Golden. Un sogno che al giovane pareva irrealizzabile. Ma il sogno che pareva irrealizzabile si è trasformato in realtà. Una realtà che ha segnato il passare degli anni del giovane. La 150 Golden ha segnato le tappe più importanti della sua vita. La 150 Golden è stata testimone della scintilla che ha fatto scoppiare l’amore con Elisabetta con la quale il giovane a soli 21 anni Lui e 19 lei si sono sposati.

La 150 Golden a fine anni ’70 si è trasferita a Siderno in Calabria, dove divenne, nelle vacanze estive, il mezzo di locomozione principale urato da Elisabetta e Piero diventati nel frattempo genitori di Pier Maria e Consuelo. Sulla 150 Golden che, irresponsabilmente venne riverniciata con un orribile coloro blue che all’epoca andava di moda per le Vespe che spopolavano, Piero e Elesabetta facevano salite Pier Maria, in piedi davanti, Consuelo sul sedile tra papà e mamma, l’ombrellone, le pinne, la borsa frigo, secchiello e paletta. Ma è servita anche mezzo di trasporto per Pier Maria quando quindicenne, di nascosto, la usava per recarsi al mare con i cugini. E poi è stata utilizzata da Piero quando da nonno accompagnava al mare il primo nipotino Konrad.

Poi con passare degli anni la 150 Golden ha iniziato a dare segni di stanchezza. A Siderno non c’erano concessionari ed i guasti venivano riparati alle meno peggio con pezzi di recupero. Per alcuni anni ha tirato avanti. Poi è stata parcheggiata in magazzino perché il suo mantenimento costava più in candele che in miscela.

Poi la svolta. La Lambretta 150 Golden ha trovato casa nella prestigioso Museo della Lambretta di Sellia Marina ideato, creato e animato da Don Bruno Andrea, all’ora parroco di Soveria Simeri, sacerdote che unisce fede e motori. Venuto a conoscenza dell’esistenza del museo Piero ha contattato don Andrea con l’intento di donare al museo la 150 Golden per evitare che finisse nelle mani di qualche demolitori. E così dal Monte Bianco la Lambretta 150 Golden targato Ao 18175 fa bella mostra di sé dopo ad accurato lifting che don don Andera con il fratello Giuseppe ed il nipote Pasquale, ha sottoposto la Lambretta riportandola all’originale splendore, facendola ringiovanire di circa 50 anni.

Museo Storico della Lambretta

Il primo Museo Storico della Lambretta è in Località Feudo De Seta, sulla S.S. 106 a Sellia Marina, in provincia di Catanzaro, che lungo la fascia litoranea jonica di Calabria, Basilicata e Puglia unisce Reggio Calabria a Taranto.

Nato da una collezione privata che conta un centinaio pezzi unici, tutti prodotti dalla Innocenti dal 1947 al 1972), il Museo Meridionale della Lambretta vuole essere, tra l’altro, “n incoraggiamento a tutti i possessori di Lambretta – esorta dona Andrea - a tenere caro uno scooter di un così glorioso passato”.

Per conoscere la particolarità di questo hobby basta l’impegno, la passione e sopratutto il tempo che l’amatore dedica ai suoi mezzi, magari  riesumati da qualche garage o acquistati in condizioni disperate da chi li aveva abbandonati. Dopo ore e ore di lavoro e di pazienza certosina, utilizzando solo pezzi originali, questi mezzi li vediamo splendidi e curati in ogni loro particolare, perfettamente funzionanti e magari nulla da invidiare ai migliori scooter oggi sul mercato.

Museo Meridionale della Lambretta

La Lambretta ha un passato di particolare interesse storico: si è appena conclusa la seconda guerra mondiale, l’Italia è un cumulo di macerie, l’èconomia è in ginocchio. Moltissime fabbriche sono crollate sotto i bombardamenti e gran parte degli operai è senza lavoro. Per risolvere questi problemi e contemporaneamente produrre beni di consumo a basso costo, accessibile cioè gran parte della popolazione, negli stabilimenti di Ferdinando Innocenti a Milano, nasce uno scooter di buona fattura e a basso costo: la Lambretta. Tale nome è dovuto al fatto che la Innocenti a Milano si trova a Lambrate nella zona dove appunto scorre il fiume Lambro.

Il grande successo della prima Lambretta A del 1947 è dipeso dall’essenzialità del modello: motore a due tempi (123,7cc), cambio a tre velocità (a pedale), trasmissione finale ad albero e il telaio costruito da un intreccio di tubi in acciaio di piccolo diametro.

I modelli successivi vedranno l’adozione del cambio a manopola sul manubrio, di buone sospensioni e della carenatura di protezione.

Lambretta Mod. A 125cc

In tutto sono state prodotte oltre 15 versioni, fino al 1968. Fra esse menzioniamo la Lambretta B della fine del 1948; la Lambretta 175 TV del 1957 (motore otto cavalli di potenza e oltre 100 km/h di velocità) e ancora la Lambretta 150 Special finalmente elaborata e scattante.

Con il boom economico degli anni '60 tante altre case motociclistiche si affacciano sul mercato e la vendita di Lambretta inizia la sua parabola discendente per lasciare il posto a nuove ”due ruote” e alle automobili ormai alla portata di molte famiglie italiane.

L’allestimento di questo Museo è stato lungo (circa 40 anni...), laborioso e paziente. “Oggi però – precisa don Andrea - si è adeguatamente gratificati dal pensiero ad aver fatto cosa utile e rievocato alle nuove generazioni un’epoca storica assai importante che non meritava davvero di cadere in oblio”.

Il Libro Museo della Lambretta

Sembra il fotogramma di un qualche esilarante film del vecchio Fernandel o di Peppone, ma è questa è stata davvero - per quarant’anni - la vita di Don Andrea Bruno, parroco di Soveria Simeri (Catanzaro).

Un parroco in Lambretta, per due buoni motivi. Per sacro ministero, dovendo girare in cura d’anime per strade e stradine di questo modesto paese di milleduecento abitanti alle porte di Catanzaro, fra le colline dell’Appennino; e soprattutto per passione o meglio per amore, se ci è consentito.

Questo magnifico libro raccoglie immagini d'epoca, storie, parole, racconti, curiosità e tutto ciò che può fare la felicità di quanti amano la mitica Lambretta.

Dalla penna e dalla memoria di Don Andrea Bruno, dai cassetti della scrivania nella quale per anni ha collezionato e custodito preziose e rare pubblicazioni d'epoca, dagli angoli del garage nel quale ha amorevolmente "curato" una ad una le vecchie e sfinite Lambretta fino a farle ritornare all'antico splendore, dalle stanze del "Museo della Lambretta" cui nel tempo è riuscito a dare vita... nasce questo piccolo grande gioiello, del quale la vostra biblioteca non può fare a meno.

http://www.museolambretta.it/

piero.minuzzo@gmail.com

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