ATTUALITÀ ECONOMIA - 15 giugno 2018, 10:58

L'OPINIONE DI FABIO PROTASONI (Ic), aspettano che finisca la musica per occupare la sedia

Cari Consiglieri… siete ancora in tempo per dare alla Valle d’Aosta un “Governo” e non solo una “maggioranza”

L'OPINIONE DI FABIO PROTASONI (Ic), aspettano che finisca la musica per occupare la sedia

In questi giorni si moltiplicano gli incontri bilaterali tra le forze politiche per “addensare” progressivamente una maggioranza regionale. Nessuno si offenda, ma questo rito mi ricorda quel gioco in cui, girando in tondo, si aspetta la fine della musica per occupare le seggiole al centro della sala che, come sanno tutti, sono molte meno dei partecipanti al gioco. Qualcuno rimarrà in piedi, qualcun altro si accomoderà al potere.

E’ l’esito più deleterio del proporzionale e dell’idea che la politica sia essenzialmente una composizione di forze e di compromessi reciproci. Nessuno è ingenuo ma rimane una domanda fondamentale: tutto questo agitarsi serve per fare qualcosa di concreto? Oltre alle formule e alle caselle c’è spazio anche per decidere quali sono le priorità da affrontare? Da cittadino mi permetto di proporre due temi su tutti. Gli stessi che, a ben vedere, sono quelli per i quali gli elettori e le elettrici hanno decretato vincitori e vinti nelle recenti elezioni.

La prima è la riforma radicale del modo e delle forme del fare politica. Il sistema che ha sorretto per oltre trent'anni le sorti economiche e sociali di questa piccola Regione si è sgretolato e le classi dirigenti che lo hanno plasmato sono state punite. Basta ripensare alla cronaca dell'ultima legislatura per capire che non si può andare avanti senza una solida riforma della politica. Bisogna cambiare la legge elettorale per chiarire prima le alleanze e i programmi, lasciando ai cittadini scegliere chi deve governare.

E occorre una politica più sobria e trasparente eliminando diarie e privilegi, riducendo gli stipendi e i costi dei politici e della politica. Nessuno si può chiamare fuori. Nessuno può far finta di non essere responsabile della rabbia e del discredito verso la politica che provano, in questa fase, i valdostani. La seconda priorità è il lavoro e la giustizia sociale.

Senza la decisione di assumere il lavoro e il welfare come priorità non potrà ripartire l’economia valdostana e non si potrà ridare spazio agli investimenti. Deve essere una precisa strategia politica e non un un semplice intento retorico.

L’obiettivo, a mio parere, deve essere concentrare le risorse per finanziare un piano di azione concreto che riduca da subito il tasso di disoccupazione di almeno un quarto e che dimezzi, in tre anni, l’indice di povertà per tutti i valdostani. Altro che Flat-Tax. Altro che Rassemblement. Non credo che l’Union Valdotaine, che è la massima responsabile di questa situazione, o la Lega, che vive la sua fortuna elettorale sulla strumentalizzazione della rabbia e delle paure, possano realisticamente dare risposte.

Tutti gli altri hanno il dovere di provarci sconfiggendo quel blocco culturale che impedisce loro di affrontare le sfide senza cadere nella trappola della coazione a ripetere. Spero di sbagliarmi ma mi sembra che siamo bloccati dal doroteismo di coloro che pensano solo a “stare dentro” e, viceversa, da quello di coloro che pensano di mantenersi puri stando all’opposizione. Che Giunta verrà fuori con queste premesse? Che maggioranza e con quali obiettivi? Non so. Sarebbe necessario un forte confronto programmatico in cui maggioranza e opposizione si formino davvero sulla base di progetti opposti e non solo sulle appartenenze o sulle convenienze. Purtroppo solo pochi lo propongono e lo stanno praticando.

L’esito peggiore sarà, a mio parere, quello che farà dire al vicino di casa, alla collega di lavoro, all’autista o al cameriere del ristorante, al pensionato o al giovane: “Non è cambiato niente”!  Cari Consiglieri… siete ancora in tempo per dare alla Valle d’Aosta un “Governo” e non solo una “maggioranza”.

fabio protasoni

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