La gremita aula magna Sant’Anselmo dell’Universita valdostana ad Aosta ha fatto da cornice, lunedì 26 marzo, al convegno “La salvaguardia dei vitigni autoctoni”.
L’assise era organizzata dall'Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori (ADOC) Piemonte e dal Dipartimento di Scienze economiche e politiche dell'Università della Valle d'Aosta.
Obiettivo dell'evento era quello di analizzare diversi profili relativi alla salvaguardia dei vitigni autoctoni, con un focus sui profili economici e giuridici.
“Il nostro paese a livello enologico ha il più alto numero di varietà vitivinicole del mondo e la riscoperta dell'importanza dei vitigni è fondamentale per la produzione di prodotti unici e di qualità", ha esordito Silvia Cugini, presidente regionale ADOC Piemonte e organizzatrice dell’evento. Ha poi spiegato che "in ogni regione italiana è possibile trovare vini di qualità prodotti non solamente dai vitigni internazionali ma soprattutto dai vitigni autoctoni, vero patrimonio ampelografico del nostro paese”.
Sono stati, inoltre, forniti spunti di riflessione sulle nuove tendenze dell'enogastronomia e sui risvolti sociali e saranno spiegate le ragioni della scelta di molti giovani di intraprendere il mestiere del "vigneron".
Infine è stato affrontato un approfondimento sulla viticoltura eroica della Valle d'Aosta ed in particolare sui vitigni autoctoni coltivati nella regione e sull'unicità della produzione vitivinicola valdostana. La partecipazione è libera e gratuita.





