Per eseguire 'accertamenti tecnici' sulle migliaia di file contenuti nei computer e nelle memorie dei cellulari degli indagati, il pm Luca Ceccanti ha chiesto al gip la proroga delle indagini sul presunto ritrovamento di 25 mila euro in contanti nella scrivania dell'ufficio del presidente della Giunta regionale. L'episodio fu segnalato al questore di Aosta il 22 giugno 2017 dall'allora Presidente del Gouvernement Pierluigi Marquis. Con lui sono indagati per concorso in calunnia Donatello Trevisan, all'epoca suo segretario particolare e l'ex presidente del Consiglio Valle Marco Viérin.
Computer, tablet e telefonini furono sequestrati agli indagati il 10 ottobre. In un primo momento era stato ipotizzato il reato di corruzione - è stato determinato da discordanze testimoniali. Le indagini furono avviate dopo che Trevisan e Marquis informarono la polizia del ritrovamento dei soldi e altri documenti 'sospetti' nella scrivania dell'ufficio di presidenza, che nella mattina di quel giorno era stata sostituta da un altro e più moderno mobile.
L'allora presidente della Giunta ipotizzò che quel denaro 'scoperto' per caso fosse frutto di corruzione, con palese riferimento al suo predecessore. In mesi d'indagine gli inquirenti hanno ascoltato almeno una quindicina di testi, tra cui il responsabile della sicurezza interna a Palazzo regionale e altro personale. Parrebbe che proprio la ricostruzione degli eventi resa dagli addetti alla sicurezza smentisca quella di Donatello Trevisan: orari e modalità del ritrovamento non coinciderebbero.
Come si legge nel Decreto del pm, anche l'ex assessore ed ex Presidente del Consiglio Marco Vierin avrebbe mentito sapendo di mentire, nella deposizione resa il 28 agosto scorso.
Due domande importanti alle quali gli investigatori vogliono dare una risposta per chiudere il fascicolo sono: chi ha fornito il denaro? Chi l'ha realmente introdotto nell'ufficio del Presidente? Un bandolo che per ora il magistrato e gli investigatori della polizia non sono ancora riusciti a dipanare.
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