Saranno disponibili anche quattro francobolli dedicati al genio femminile italiano, emessi dalMinistero dello Sviluppo Economico e appartenenti alla serie tematica “Le eccellenze delsapere”: un omaggio al mondo femminile che ha contribuito in modo determinante allosviluppo di Poste Italiane fin dalla sua nascita, a metà dell’Ottocento, quando in aziendaarrivarono le prime telegrafiste.
Oggi, le donne in Poste Italiane rappresentano circa il 54%della popolazione aziendale e circa il 59% dei lavoratori laureati, guidano, in media, il 58%degli uffici postali, nonché svolgono ruoli dirigenziali di primo piano a partire dalla Presidente.
In tutta la Valle d’Aosta la presenza femminile supera una media del 60%, con predominanzadi oltre il 70% per la sola parte degli uffici postali. A Verres il Centro di Recapito è diretto dauna donna come l’ufficio postale di Via Jean Baptiste Barrel, 3. Oltre il 50% del personale che consegna la posta è al femminile e nell’ufficio postale sono applicate 5 donne.
Una presenza resa possibile anche grazie alle politiche aziendali per le pari opportunità ealle iniziative in tema di welfare: tra queste la realizzazione di asili nido, l’assegnazione di “parcheggi rosa” alle lavoratrici in stato di gravidanza, l’adozione di modelli flessibili diorganizzazione del lavoro che consentono ai dipendenti di conciliare gli impegni professionalicon le esigenze personali e familiari, l’introduzione di percorsi formativi innovativi come “Maam U (Maternity As a Master)”, i piani di prevenzione sanitaria personalizzati, le azioni disensibilizzazione e di formazione plurale a sostegno della diffusione di una cultura d’impresainclusiva.
Poste Italiane, inoltre, tutela la maternità e la paternità garantendo ai lavoratori untrattamento migliore rispetto a quanto previsto dalla normativa: durante il congedo dimaternità eroga il 100% della retribuzione per tutti i cinque mesi di astensione dal lavoro,rispetto al pagamento dell’80% previsto dalla legge, mentre i genitori che utilizzano il“congedo parentale” nei primi sei anni di vita del bambino, ricevono l’80% della retribuzioneper i primi due mesi, invece del 30%.