“In queste settimane la mia attenzione e il mio impegno sono dedicati alla pratiche relative ai 51 lavoratori usciti dall'azienda ai sensi della legge Fornero, e per i quali occorre accendere una fideiussione. Ciò detto, le raccolte firme e le indiscrezioni di stampa non mi smuovono dal mio indiritto, ben chiaro a Paolo Giovannini fin dal 13 giugno dello scorso anno: bisogna rispettare i dettami dell'Autorità nazionale anticorruzione e la legge 20 del 2016, novellata a dicembre del 2017. Tanto ho riferito anche di fronte alla seconda e quarta commissione del Consiglio Valle”. Lo ha dichiarato a l'Amministratore unico del casino, Giulio Di Matteo, a Anna Maria Rengo di Gioconews dopo che il nostro giornale ha pubblicato parte delle intercettazioni che fanno parte del fascivolo dell'inchiesta penale avviata dall'allora Pm di Aosta, Pasquale Lomgarini.
Commenta Anna Maria Rengo: "Con queste parole l'amministratore unico commenta a Gioconews.it la raccolta firme condotta presso i dipendenti della Casa da gioco, per chiedere il ritorno dell'ex consulente, in qualità di direttore operativo, anche alla luce delle intercettazioni pubblicate da valledaostaglocal.it, contenute nelle 1032 pagine dell'inchiesta della Procura aostana sulla presunta truffa aggravata e falso in bilancio in relazione ai finanziamenti alla Casa da gioco".
Sempre in relazione alla pubblicazione delle intercettazioni gioconew.i riporta la posizione del Movimento5Stelle contro il ritorno di Giovannini.
Commenta Anna Maria Rengo: "
Stanno facendo discutere, peraltro a pochissimi giorni dal voto, la raccolta firme dei croupier del Saint Vincent Resort & Casino per chiedere il ritorno di Paolo Giovannini nel ruolo di direttore della produzione, nonché le intercettazioni telefoniche pubblicate da valledaostageolocal.it contenute nelle 1032 pagine dell'inchiesta della Procura aostana sulla presunta truffa aggravata e falso in bilancio in relazione ai finanziamenti alla Casa da gioco.
A tale proposito, prendono posizione anche i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle: "Credo che affidare il rilancio del Casinò a un uomo che ha più di 80 anni dimostra l'assurda mentalità dei dipendenti del Casinò", osserva Roberto Cognetta. "Essi pensano che se torna Giovannini tornano i tempi di Giovannini. Poi, lette le ultime notizie, mi sembra che anche se lui non è tornato, i tempi di Giovannini, per gli organi giudiziari, sono già tornati. Siamo messi malissimo".
Dal canto suo Stefano Ferrero ricorda: "Già un anno e mezzo fa commentammo il suo ritorno al Casinò con interpellanze sulla sua appartenenza alla massoneria e sulle sue condanne per l'affaire casinò... sono sempre valide".





