Sembra un bollettino di guerra, ilconto dei disagi generati dalle precipitazioni che da domenica mattina flagellano la Valle d'Aosta. La frazione di Antagnod, in Val d'Ayas, si è aggiunta ieri sera poco dopo le 19 alle tante località valdostane isolate a causa del maltempo. Visto il pericolo valanghe, il sindaco, Alex Brunod, ha disposto la chiusura del tratto di strada Lignod-Pra Charbon; poco prima a 10 metri dalla carreggiata era caduta una grande slavina. Era l'unica via di collegamento rimasta per raggiungere Antagnod, dopo la chiusura del tratto Champlan-Champoluc avvenuta a metà pomeriggio.
E alle 22 a causa della caduta di una valanga è stata chiusa al traffico la strada regionale della valle di Gressoney. La massa nevosa è precipitata sulla sede stradale tra Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinitè, che è rimasta isolata.
Verso le 6 di questa mattina un balck-out ha interrotto l'erogazione di energia elettrica ad Antey-Saint-André; i tecnici della Deval e della Protezione civile si sono messi subito al lavoro per ripristinare l'energia.
Ad Avise è stata chiusa la strada statale 26 a causa di una colata di fango e detriti dovuta alla pioggia incessante. L'evento si è verificato all'altezza della rotonda di frazione Runaz.
Sono al momento in corso le operazioni di sgombero contestualmente alle verifiche tecniche sulle pareti rocciose. Sul posto sono presenti squadre Anas impegnate a gestire la viabilità per gli automobilisti.
Dunque le zone più colpite dalle intense precipitazioni, con una quota neve che si sta abbassando ai 1.200 metri, sono le valli del Gran Paradiso (Cogne, Rhemes e Valsavarenche), Valgrisenche, Cervinia, la Valle d'Ayas e Gressoney, ultimo paese in ordine di tempo ad aver interrotto i collegamenti.
Cervinia ritorna al passato
Una situazione di grande disagio ma anche di pronta risposta all'emergenza che sta coinvolgendo tutte le vallate valdostane, ben descritta dal tentativo di alcuni residenti del Breuil, ieri sera, di 'liberare' la testa della statua di Mike Bongiorno sepolta dalla neve nella piazza di Cervinia. E proprio la località turistica ai piedi della Gran Becca, stretta nella morsa della gigantesca nevicata, in questi giorni ha riscoperto una dimensione che sembrava persa nei ricordi: le grandi nevicate 'affrontate' dalla popolazione e dai villeggianti ritrovandosi al caldo nei locali, bevendo buon vino, punch e grog; oppure a casa, in famiglia, davanti alla finestra "aspettando che passi".
E in tanti, chiaccherando e 'aspettando', commentano la speculazione edilizia che negli ultimi cinquant'anni, stando a quanto affermano gli abitanti del Breuil, ha di fatto snaturato l'ambiente alpino ai piedi del Cervino. Dal Lac Bleu la strada è chiusa dalle 17 di ieri; qui è anche il limite dove inizia il Vallone del Vaufre e qui il 2 febbraio del 1980 morirono otto persone in quattro vetture, travolte da una valanga mai vista prima per dimensioni e forza d'impatto. Come quelle che stanno cadendo in queste ore e che i 'vecchi' affermano di non aver mai visto prima.