ISTRUZIONE E FORMAZIONE - 22 dicembre 2017, 10:18

Scuola, l’Istituzione Grand-Combin chiede la sospensione delle ‘adaptations’

Il sovrintendente agli Studi Fabrizio Gentile e l'assessore Emily Rini, artefici delle 'adaptations'

Il sovrintendente agli Studi Fabrizio Gentile e l'assessore Emily Rini, artefici delle 'adaptations'

Gli insegnanti di Scienze e di Educazione motoria, e con loro il collegio docenti dell’Istituzione scolastica Grand – Combin, sono fortemente critici sull’applicazione della metodologia CLIL, apprendimento integrato di contenuti disciplinari in lingua straniera veicolare così come viene imposta dall’Amministrazione regionale e che prevede l’insegnamento delle scienze motorie (l’educazione fisica) in inglese.

Non favorisce di certo llo studio dei contenuti disciplinari non linguistici, anzi li banalizza; non crea ambienti di apprendimento che favoriscono l’atteggiamento pluridisciplinare, anzi complica quelli già in essere; e non  sviluppa consapevolezza multiculturale in quanto risulta incoerente e avulsa dai processi di tipo economico e sociale che stanno caratterizzando il mondo della scuola nel suo insieme. Secondo gli insegnanti della Grand-Combin, inoltre, l’applicazione della la metodologia CLIL fortemente lesiva della libertà d’insegnamento costituzionalmente riconosciuta anche perché frutto di un procedimento politico-amministrativo non condiviso  e non è in continuità con la metodologia di “éveil aux langues” proposta alla Scuola dell’Infanzia anzi l’atteggiamento positivo e di  curiosità verso tutte le lingue incentivato nei bambini di tre, quattro e cinque anni viene meno negli ordini successivi rischiando di portare alla demotivazione.

Il ‘cahier de doléances' non finisce qui. Le ‘adaptations’, perché di questo si parla, incidono negativamente sull’organizzazione didattica già complessa delle pluriclassi nella Scuola Primaria utilizzando altresì in modo improprio le competenze specifiche dei suoi insegnanti; non sono funzionali in quanto ostacolano l’acquisizione delle competenze dell’alunno perché utilizzano in gran parte un apprendimento di tipo mnemonico di termini specifici in Lingua Inglese, rendendo oltremodo i contenuti superficiali e non significativi.

Infine la metodologia CLIL utilizza libri di testo destinati esclusivamente agli insegnanti di lingua inglese e non a quelli delle discipline non linguistiche e ha di fatto cancellato le risorse per l’Inclusività e l’Integrazione per cui gli alunni con BES, bisogni educativi speciali, vengono di fatto esclusi da tutta una serie di attività che prima consentivano loro un’efficace integrazione e un’effettiva inclusività.

I collegio docenti della Grand-Combin chiede quindi una decisa inversione di rotta dell’Amministrazione regionale in modo che la metodologia Clil in Valle d’Aosta, già abbondantemente archiviata nei paesi europei avanzati, sia ricondotta in un solco di sostenibilità didattica  che si concretizzi in l’annullamento della “sperimentazione” con il potenziamento della lingua inglese aumentando l’attuale numero dei moduli orari ed il ripristino dei progetti interdisciplinari bilingui e plurilingui italiano-francese-inglese.

a. b.

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