“Le contraddizioni e le discordanze emerse dalle deposizioni di due persone al corrente dei fatti hanno convinto gli inquirenti a verificare ipotesi di reato alternative alla corruzione”.
Così l'avvocato aostano Jacques Fosson figlio di Antonio, consigliere regionale di PnV e difensore del Presidente della Giunta, Pierluigi Marquis - indagato per calunnia in concorso con il suo segretario particolare, Donatello Trevisan e con l'ex Presidente del Consiglio Valle, Marco Vierin – spiega il nuovo filone d'inchiesta sul presunto ritrovamento, nel tardo pomeriggio del 22 giugno scorso, di 25.000 euro in contanti nella scrivania dell'Ufficio di Presidenza a Palazzo regionale.
Trevisan li consegnò alla polizia asserendo di averli scoperti per caso insieme a un bancomat scaduto intestato ad Augusto Rollandin, predecessore di Marquis e di non conoscerne la provenienza. Lo stesso Marquis pochi giorni dopo parlò di “fatto grave” e di “sfregio alle Istituzioni e alla comunità valdostana, anche per il luogo in cui è stato commesso (…) atto finale di una politica che distribuisce risorse”.
La Procura aprì un'inchiesta e interrogò una quindicina di persone: ora gli inquirenti sono convinti che quei soldi siano stati consegnati ad alcuni indagati che li hanno utilizzati allo scopo di confezionare una 'trappola' per Rollandin.
Oggi Digos e Squadra mobile hanno svolto, conferma l'avvocato Fosson, “massicce perquisizioni a casa e negli uffici del Presidente Marquis, ma se da un lato questa operazione ha inquietato e intristito il mio assistito, dall'altro si rivelerà utilissima a dimostrare la sua estraneità al reato contestatogli. Non dimentichiamo che le indagini servono a provare la colpevolezza ma anche, e spesso, l'innocenza”.
Questo pomeriggio si è svolto un primo confronto difensivo tra l'avvocato Fosson e il collega Massimiliano Sciulli, che assiste Donatello Trevisan.
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