“Non ci sono parole, c'è solo dolore; e credo che davvero, di fronte a questa tragedia, sia inutile parlare”. Il breve e sofferto commento di Loredana Petey, sindaco di Aymavilles, riassume il sentimento di una comunità chiusa nel cordoglio per la morte improvvisa e tragica di un suo piccolo membro che, pur arrivato in paese da soli due mesi, già si era fatto conoscere per la sua esuberanza e allegria.
Ezzemal Mohssine, bimbo italiano di 8 anni nato in Valle da genitori nordafricani, ieri pomeriggio è morto per un malore che lo ha colpìto mentre nuotava nella vasca piccola della piscina scoperta di Aosta. Era un frequentatore assiduo della piscina, Ezzemal, ci andava quasi tutti i giorni accompagnato da un amico della famiglia Mohssine che si era offerto così di aiutare la mamma e il papà di Ezzemal alleggerendo i loro impegni, e che oggi è ancora sotto choc, stravolto per quanto accaduto.
La famiglia Mohssine ha abitato per alcuni anni a Gressan, ad aprile si era trasferita ad Aymavilles e proprio ieri mattina il sindaco Petey aveva incontrato per la prima volta la mamma del piccolo, che era andata in Comune per espletare alcune pratiche.
Dolore e rabbia impotente tra i gestori della piscina
“Siamo tutti genitori, non vogliamo credere che questa disgrazia sia davvero successa ma invece dobbiamo farci forza – commenta Maurizio Fea, presidente della società Regisport che gestisce la piscina – oggi (sabato 17 giugno ndr) dobbiamo aprire la struttura come ogni giorno, perchè siamo un servizio pubblico, ma negli occhi di tutti noi ci sono quei tragici momenti, quell'ora trascorsa nel tentativo di salvare la vita del bimbo. Immagini che, per quanto mi riguarda come uomo e come padre, non riuscirò a dimenticare. Il dolore si mischia alla rabbia di non essere riusciti a evitare il peggio”.
E sarà dura lavorare oggi, domani e chissà per quanti giorni ancora per i bagnini della Regisport che, con prontezza e grande competenza professionale, si sono avvicendati per estrarre dall'acqua il piccolo Ezzemal e per tentare di rianimarlo con il massaggio cardiaco e le manovre salvavita. “Hanno fatto quanto possibile in attesa dell'arrivo del 118 – spiega Fea, e anche in presenza dei medici sono rimasti vicini al piccolo, pronti a fare qualunque cosa per aiutare i soccorritori. Resta una grande amarezza per non essere riusciti a evitare questa assurda tragedia”.
Carabinieri e polizia sono arrivati insieme al 118 e hanno iniziato gli accertamenti per capire cosa possa aver causato il malore fatale; l'indagine è per ora coperta dal doveroso riserbo, anche in attesa dei riscontri autoptici, ma fonti vicine agli inquirenti ipotizzano che il bimbo non sia entrato in acqua subito dopo aver ingerito cibo o bevande fredde, e che il cuore possa aver ceduto per un'improvvisa cardiopatìa ischemica.