La Procura spagnola di Murcia non ha ancora concesso il nulla osta per il trasferimento in Italia, dove saranno celebrate le esequie, della salma del pregiudicato e commerciante 52enne Giuseppe Nirta, originario di San Luca (Reggio Calabria) e vissuto diversi anni in Valle d'Aosta. E' stato assassinato da un commando sabato scorso nella cittadina di Aguilar, dove abitava con la compagna romena.
Un omicidio che appare come un regolamento di conti e per il quale c'è una pista che, tra le altre, porta in Puglia.
La Guardia Civil starebbe infatti concentrando le proprie indagini su possibili rapporti tra Nirta, ritenuto uomo di spicco dell'omonima famiglia 'ndranghetista, e alcuni membri della Sacra Corona Unita, organizzazione criminale della Puglia con ramificazioni in Spagna nell'ambito del traffico di droga, settore in cui ha operato attivamente lo stesso Nirta.
'El Italiano', com'era chiamato nella cittadina di Aguilar dove da tempo viveva con la compagna romena, in Spagna aveva avviato la Flos Florum, società commerciale alimentare. E proprio come titolare della Flos Florum, il nome di Giuseppe Nirta compare nelle carte dell'inchiesta della procura milanese sull'ex pm di Aosta Pasquale Longarini e sul suo amico Gerardo Cuomo, 'patron' del Caseificio valdostano (nella foto).
Secondo i pm di Milano, gli inquirenti dei carabinieri del Gruppo Aosta e della Dda di Torino, quando Nirta dalla Spagna rientrava in Valle, circa una volta al mese, una delle prime persone che incontrava era proprio Gerardo Cuomo, che però nel gennaio 2016 aveva smesso improvvisamente di frequentarlo e di telefonargli perchè, secondo l'accusa, Longarini lo aveva informato che Nirta era indagato e intercettato.
Secondo i carabinieri di Aosta, la morte violenta di Nirta conferma il suo spessore criminale ma non inficia minimamente il quadro accusatorio contro Longarini e Cuomo: così come non ha mai confessato di essere un trafficante di droga, Nirta non avrebbe mai ammesso alcun tipo di rapporto illecito con l'imprenditore valdostano.
Chi è Giuseppe Nirta 'El Italiano'
Era la primavera del 2005 e nelle bacheche delle caserme dei carabinieri in Valle d'Aosta campeggiava la fotografia di un 40enne dai capelli scuri e dallo sguardo deciso. La scheda segnaletica indicava che tal Giuseppe Nirta, nato a San Luca (Rc) il 3 marzo del 1965, era ricercato per aver violato il regime di sorveglianza speciale: un mattino non si era presentato al lavoro nell'azienda che lo aveva assunto sotto controllo diretto delle Forze dell'ordine e dei servizi sociali, facendo perdere le proprie tracce.
Tra il 1993 e il 1994 Nirta era stato arrestato per traffico internazionale di stupefacenti e alcuni anni dopo era stato condannato con sentenza irrevocabile. Inserito in un programma di riabilitazione carceraria, dopo aver trascorso un periodo in carcere nella prima metà degli anni 2000 era stato rimesso in libertà, risiedeva a Quart e al momento del suo allontanamento lavorava in una carrozzeria.
Solo mesi più tardi fu individuato dalle Forze dell'ordine in Calabria; fu nuovamente arrestato nel 2011 nell'ambito dell'operazione 'Minotauro' contro le infiltrazioni della 'ndrangheta in Piemonte: assolto in primo grado, condannato in Appello e rinviato a nuovo processo dalla Cassazione.
Negli anni le sue tracce si persero più volte e talvolta, soprattutto nell'opinione pubblica, si confusero con quelle di un suo omonimo, anch'egli residente a Quart però nato nel 1953 quindi di 12 anni più anziano: il decoratore Giuseppe Nirta, pure lui condannato per traffico internazionale di stupefacenti e al quale recentemente lo Stato ha confiscato le proprietà immobiliari perchè ritenute frutto di proventi illeciti.
Ma per la Commissione nazionale antimafia, che lo indica in alcuni rapporti ministeriali, non vi sono mai stati dubbi: il referente in Valle d'Aosta della cosca dei Nirta, l'uomo a cui 'fare capo' è sempre stato, almeno dai primi anni Novanta sino al momento del suo arresto in Minotauro, il Giuseppe Nirta più giovane, quello conosciuto in Spagna come 'El Italiano' e ucciso ad Aguilar da un commando svanito nel nulla dopo l'agguato.