“L'interrogatorio di garanzia degli indagati ha rafforzato i gravi indizi di colpevolezza a loro carico”.
E' quanto si legge nell'ordinanza con la quale il gip di Milano Giuseppina Barbara respinge la richiesta di revoca degli arresti domiciliari inoltrata dai legali dell'ex pm di Aosta Pasquale Longarini e dell'imprenditore Gerardo Cuomo (nella foto in basso), arrestati lunedì 30 gennaio per induzione indebita e (solo Longarini) favoreggiamento.
Nel confermare in toto gli arresti domiciliari a Longarini, il gip ha concesso a Cuomo di recarsi al lavoro dalle 7,30 alle 13,30 dal lunedì al venerdi. Nell'ordinanza di revoca emerge anche che nei rapporti tra Longarini, Cuomo e Sergio Barathier, titolare dell'Hotel Royal, partecipava anche Gabriele Accornero, "funzionario Finaosta". Più in dettaglio, nell'ordinanza si legge: “Il dottor Longarini ha ammesso di avere telefonato al direttore dell'Hotel Royal e Golf di Courmayeur (Claudio Coriasco ndr) la mattina del 4 gennaio 2016 per segnalare l'imprenditore e suo amico Gerardo Cuomo quale fornitore di prodotti alimentari". La telefonata, secondo quanto riportato dal gip, sarebbe avvenuta dall'interno "di un bar ubicato nei pressi del Palazzo di Giustizia di Aosta in presenza di Gabriele Accornero, funzionario di Finaosta (finanziaria regionale) e presidente del Forte di Bard, avendo appreso dallo stesso di un prossimo incontro tra Accornero, Cuomo e il responsabile dell'hotel”. Più sotto, nell'ordinanza il gip corregge l'incarico di Accornero da presidente a consiglier delegato dell'Associazione Forte di Bard.
La telefonata, sostiene il gip “certamente è avvenuta dopo che la sera precedente (alle 18 del 3 gennaio), Cuomo si era recato presso l'hotel Royal &Golf di Courmayeur insieme ad Accornero, per uno dei tanti approcci per concludere quel contratto di fornitura”. Inoltre "la documentazione prodotta dalla difesa Cuomo" dimostrerebbe che dopo l'intervento di Longarini le fatture emesse nei confronti dell'Hotel Royal "sono 'miracolosamente' lievitate, giungendo al considerevole importo di 106.506,74 euro", contro i 7.671,55 euro fatturati nel 2015.
Non avendo ancora chiaro il quadro dei rapporti, il gip evidenzia che "occorre accertare la natura dei rapporti intrattenuti dal dottor Longarini con altri soggetti emersi nell'indagine, il ruolo di Leo Personnettaz e di Accornero (dirigente della Finaosta-Finanziaria regionale e consigliere delegato del Forte di Bard) e alle loro relazioni di affari con Cuomo”.
Il gip affronta, anche, nell'ordinanza la questione relativa ai bonifici effettuati dall'imprenditore aostano Francesco Muscianesi a favore di Longarini, scrivendo: “Il dottor Longarini ha fornito spiegazioni che allo stato appaiono poco plausibili e prive di riscontro documentale in merito ai due bonifici bancari per 55.000 euro ricevuti nel 2013 e nel 2014”.
Di Muscianesi scrive ancora nell'ordinanza: “Avrebbe accettato di rimborsare all'indagato parte delle spese sostenute da Longarini per lavori idraulici all'interno dell'appartamento e di rifacimento del tetto dell'edificio in cui il magistrato abita ritenendosi responsabile in qualità di venditore dell'immobile, vendita peraltro avvenuta circa 15 anni prima”.
Riguardo all'ipotesi di reato di favoreggiamento formulata contro Longarini, accusato di aver comunicato a Cuomo che era sotto indagine della Dda per le sue frequentazioni con personaggi legati alla 'ndrangheta, il gip scrive: “Appare oltremodo strano che Longarini, avendo appreso dei rapporti tra Cuomo e Nirta, invece di interrompere o diradare i rapporti con l'imprenditore campano, non solo abbia continuato a frequentarlo assiduamente fino al giorno dell'arresto ma lo abbia 'segnalato' quale fornitore dell' hotel Royal di Courmayeur e abbia accettato di farsi pagare da lui viaggio e soggiorno in Marocco". E poi: "Ciò a parere di questo giudice, dimostra quanto intenso fosse il rapporto tra il dottor Longarini e Cuomo e rafforza l'ipotesi accusatoria che la brusca interruzione dei rapporti tra quest'ultimo e Nirta, segnalata dai carabinieri, sia stata determinata da un preciso 'input' ricevuto dall'amico magistrato".
Viaggio sul quale, si legge nell'ordinanza, “il dottor Longarini non è stato in grado di fornire alcuna spiegazione, limitandosi a definire il fatto 'una leggerezza' da lui commessa”. E ancora: “Tale viaggio di piacere - hanno ammesso i due arrestati - è stato effettuato nello scorso mese di settembre assieme a Claudio Leo Personettaz, altro imprenditore valdostano con interessi immobiliari nella Repubblica Ceca. Le spese sono state sostenute dai due imprenditori”.
Il gip Giuseppina Barbara nell'ordinanza di rigetto della richiesta di revoca degli arresti domiciliari argomenta anche: “In sede di interrogatorio sia il dottor Longarini sia Cuomo hanno ammesso che effettivamente il primo si è reso disponibile nei confronti del secondo in plurime occasioni, al fine di agevolarlo nella risoluzione di problematiche personali o lavorative”.





