Dall'inizio dell'anno 500 lavoratori sono morti mentre lavoravano. È un dato inaccettabile, che rappresenta una situazione drammatica. Lo affermano le organizzazioni sindacali valdostane che affermano: "Queste morti non sono mai la conseguenza della fatalità ma sempre della mancanza di rispetto delle imprese per le procedure e le regole di sicurezza e, in generale, della inadeguatezza dei sistemi di prevenzione tali da assicurare effettive garanzie per i lavoratori".
Una realtà che secondo i sindacati di categoria "è la conseguenza di un clima e di comportamenti che valutano la vita e il lavoro e le condizioni in cui si svolge come variabili dipendenti dagli interessi dell'impresa e del profitto. I subappalti e la precarietà lavorativa peggiorano le condizioni di lavoro e aumentano le pressioni sui singoli lavoratori".
Per i lavoratori metalmeccanici un contratto nazionale che affronti queste tematiche vuole dire porre argine a questa situazione perché si rendono più forti i lavoratori nella difesa dei propri diritti e di una condivisa e diffusa cultura della sicurezza.
Film, Fiom, Savt e Uilm riconfermano il loro impegno "per garantire un lavoro sicuro e con diritti e dichiarano la loro contrarietà a qualsiasi intervento che peggiori le norme sulla sicurezza".
Per l'insieme di queste ragioni i Sindacati dei Metalmeccanici proclamano per mercoledì 21 settembre un'ora di sciopero a fine di ogni turno di lavoro.
Ribadiscono i sindacati: "Il diritto alla vita di un lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare".





