CRONACA - 25 agosto 2016, 10:05

Terremoto, all’opera ad Amatrice i volontari valdostani

Ieri un minuto di silenzio al concerto di Bregovic, la Lega Nord lancia una raccolta di generi di prima necessità

La Valle di è mobilitata per il sisma

La Valle di è mobilitata per il sisma

Sono salite a 247 le vittime del terremoto che alle prime ore di ieri, 24 agosto, ha colpito il centro Italia. Gli sfollati sono circa 2500, centinaia i feriti.

In questo scenario devastato da ieri pomeriggio operano due elicotteri, cinque vigili del fuoco e tre unità cinofile inviate dalla Regione Valle d’Aosta. Le unità cinofile inviate nella zona colpita da sisma sono impegnate, dalle prime ore del pomeriggio di ieri, nella città di Amatrice in operazioni di ricerca e recupero di sette persone che si trovavano all'interno di un edificio ecclesiastico al momento del crollo.

La Lega Nord Valle d’Aosta ha avviato  una raccolta di alimenti, generi di prima necessità e medicinali tra i suoi iscritti e la allargano a tutti i cittadini di buon cuore che vorranno contribuire. “Siamo infatti presenti nella giornata di oggi al Carrefour di Pollein,  - annuncia il segretario, Sergio Ferrero -e nei prossimi giorni anche in altri supermercati della Valle, dai quali attendiamo l'autorizzazione già richiesta.”

Al Forte di Bard il concerto di Goran Bregovic è stato preceduto da un minuto di silenzio per òle vittime del sisma e le bandiere del Forte sono rimaste a mezz’asta. Nell'occasione è stata aperta una raccolta fondi a sostegno delle popolazioni di Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche coinvolte dal terremoto.

Il Consilio nazionale dei geologi ha messo a disposizione della Protezione civile italiana i suoi associati ed ha lanciato, per bocca  del suo presidente, Francesco Peduto, un monito. “In Italia almeno 24 milioni di persone vivono in zone ad elevato rischio sismico. La zona dell’Italia centrale colpita è riconosciuta come ad alto rischio sismico del resto come la quasi totalità della catena appenninica da nord a sud. Si è mossa una faglia appenninica di tipo distensivo. Ma l’Italia intera è ad alto rischio, proprio perché è un paese geologicamente giovane e di frontiera”.

“Noi geologi – ha concluso Peduto - da anni diciamo che in Italia siamo ben lontani da una cultura di prevenzione. Innanzitutto sarebbe necessaria una normativa più confacente alla situazione del territorio italiano. Proponiamo un fascicolo del fabbricato con una classificazione sismica degli edifici. Fondamentale anche un piano del Governo per mettere in sicurezza tutti gli edifici pubblici.”

aostacronaca.it

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