Fare del bene a se stessi e agli altri? Una possibilità che può essere colta grazie alla beneficenza dato che, secondo illustri studi condotti da importantissime università americane, aiutare il prossimo non solo favorisce queste persone più sfortunate di noi, ma provoca anche una reazione nel nostro cervello che dona una grande e diffusa sensazione di benessere, e che ci aiuta anche a combattere alcuni dei nostri problemi a livello psico-fisico. E allora non ci resta che vedere nel dettaglio queste ricerche ed il benessere che è possibile raggiungere non solo a livello sociale, ma anche personale.
Aiutare gli altri fa bene alla salute: lo dice la scienza
Aiutare gli altri per aiutare se stessi: questo è stato il risultato della ricerca condotta dalla University British Columbia, secondo la quale fare beneficenza non solo migliora l'umore, ma aumenta anche il nostro grado di salute. Lo studio, pubblicato dall'illustre rivista Journal of Health Psycology, ha rilevato su un campione di 73 persone che donare soldi al prossimo, a distanza o agli amici in difficoltà, riduce enormemente lo stress e favorisce la cura della depressione. Inoltre, le donazioni a distanza favoriscono anche un approccio più positivo col mondo, che spinge all'attività fisica e persino alla disintossicazione dai farmaci. Una vera e propria 'dipendenza' sana e piacevole da subire.
Quanto è importante fare beneficenza?
Fare beneficenza è un aspetto fondamentale per quanto riguarda il sostentamento di tutti coloro che soffrono di diversi problemi e che non possono permettersi di affrontare le cure più costose. Da questo punto di vista, però, la beneficenza non deve essere sporadica o casuale, ma essere una vera e propria abitudine da compiere con regolarità. In questo senso risultano davvero importanti le modalità speciali per contribuire ai progetti, come ad esempio questi programmi di donazione periodiche proposte dall'associazione onlus Lega Del Filo D'Oro, punto di riferimento per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensioriali.
Fare beneficenza in modo regolare è sempre una buona cosa, ma lo è soprattutto quando chi riceve queste donazioni può avere una possibilità per superare (o quanto meno limitare) i propri problemi. E questo è esattamente il caso dei bambini affetti da handicap a livello fisico e sensoriale, come ad esempio i bambini sordo-ciechi, sui quali è più semplice intervenire durante il periodo della crescita.