ISTRUZIONE E FORMAZIONE - 27 luglio 2016, 05:00

Per il Savt positivo evitare la chiamata diretta degli insegnanti

Alessia Demé

Alessia Demé

La propria soddisfazione "per la decisione da parte del governo valdostano di non voler introdurre la chiamata diretta degli insegnanti da parte del dirigente scolastico", è espressa da Alessia Demé, segretaria di Savt-Ecole che in una nosta spiega: "Il clima di grande confusione e la fretta imposta dalla politica di maggioranza, rischiano di gettare nell'ombra un punto focale della riforma scolastica valdostana, punto sul quale si sono espressi e confrontati moltissimi insegnanti della Valle in questi ultimi due anni".

Pur definendo "del tutto legittima e comprensibile" la presa di posizione dei presidi valdostani che reclamano la chiamata diretta, il Savt avrebbe gradito "sentire la voce dei presidi anche quando l'amministrazione regionale ha deciso unilateralmente, mediante una delibera di giunta, di tagliare drasticamente le risorse alla scuola media e di non mantenere, in particolare, l'ora di informatica nell'orario dei professori di tecnologia".

Rimanendo sul tema della chiamata diretta dei docenti da parte dei Dirigenti senza tenere in conto l'anzianità di servizio degli insegnanti, Alessia Demé sottolinea che "la bozza del nuovo T.U. sul pubblico impiego (la cui approvazione è prevista entro febbraio 2017), elimina gli aumenti in busta paga legati all'anzianità di servizio. Per accedere agli aumenti, i dipendenti pubblici dovranno essere valutati annualmente dal loro dirigente e l'eventuale aumento spetterà a non più del 20% dei dipendenti".

Per il Savt-Ecole l'unica ratio del Ministero per effettuare delle scelte  sia quella del risparmio di spesa. Inoltre "la chiamata diretta dei docenti non è certo un mezzo efficace di riforma della pubblica amministrazione, perché nel resto del territorio italiano il meccanismo messo in piedi dal MIUR sta ingenerando tensioni e conflitti di cui la scuola che voglia dirsi “buona” non può certo permettersi".

Alessia Demé ribadisce, dunque "bene che nel ddl di riforma della scuola valdostana non venga contemplato questo percorso ad ostacoli. Altri devono essere i punti qualificanti della Bonne École".  

p.m.

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