C'era anche Magnum, un cane San Bernardo della Fondazione Barry, nella delegazione italo-svizzera ricevuta nei giorni scorsi in Vaticano da Papa Francesco per lanciare la proposta di salvaguardare la regione di San Bernardo come patrimonio dell'Unesco. Magnum si è fatto accarezzare a lungo dal Pontefice, che nei giorni scorsi aveva ricordato l'importanza di "amare gli animali senza per questo dimenticarsi di aiutare i nostri fratelli sofferenti".
Tra i promotori dell'iniziativa anche Massimo Tamone, coordinatore in Valle d'Aosta della Fondazione Barry. "Le premesse storiche, politiche e imprenditoriali - commenta Tamone - impongono alla regione del San Bernardo di presentarsi e profilarsi sullo scacchiere nazionale ed internazionale.
I tre elementi caratterizzanti, ovvero l'Ospizio dei canonici del Gran San Bernardo, i cani svizzeri per antonomasia salvatori di un tempo e sociali oggigiorno e la vie percorse da millenni, sono il fulcro della candidatura e permettono un intrecciarsi di collaborazioni transfrontaliere nel campo turistico e culturale".
La regione del San Bernardo si trova tra la Valle d'Aosta e il cantone del Vallese, in Svizzera, con una popolazione di oltre mezzo milione di abitanti.