Un ricercatore medico di fama internazionale ad Aosta per parlare di corretta alimentazione. Franco Berrino, medico patologo ed epidemiologo nonché autore di numerosi libri sul tema della prevenzione 'alimentare' delle malattie tumorali, sarà ad Aosta, al Teatro Splendor, il 22 aprile alle ore 21. 'Il cibo dell’uomo', tema della conferenza, è anche il titolo dell’ultimo volume scritto da Berrino che lo ha sottotitolato 'La via della salute tra conoscenza scientifica e antiche saggezze'.
"Obiettivo del saggio - si legge in una nota dell'Usl - è quello di rivalutare il cibo semplice e trasmettere poche ma importanti raccomandazioni preventive: più cereali integrali, legumi, verdura e frutta, meno zuccheri e cereali raffinati, carni e latticini. Da anni Franco Berrino contribuisce a diffondere l’idea che si può mangiare in modo consapevole ricavandone piacere, salute e benessere, con l’auspicio che lo stile alimentare semplice e salutare torni ad essere parte integrante del nostro vivere quotidiano". Nel corso delle sue conferenze Berrino fornisce una sorta di guida a coloro che diffidano della pubblicità e dei nutrizionisti televisivi ma non sanno come orientarsi, ai genitori che si interrogano su quale sia l’alimentazione migliore per crescere i propri figli, a chi soffre di disturbi che incidono fortemente sulla qualità della vita, ai malati che si chiedono quale sia l’alimentazione per aiutare la guarigione e prevenire le recidive della malattia.
L’iniziativa è stata promossa e organizzata da Azienda Usl VdA, Associazione V.I.O.L.A. onlus, Associazione 'Cibo è Salute' con il patrocinio degli assessorati regionali dell'Istruzione e della Sanità e di Rete Oncologica Piemonte-Valle d’Aosta. Hanno fornito Il sostegno economico le associazioni V.I.O.L.A. e 'Cibo è Salute', nonché la Cooperativa Lo Pan Nër.
L’ingresso è libero. Franco Berrino, classe 1944, è medico chirurgo specializzato in anatomia patologica, ma da anni dedito all’epidemiologia dei tumori. Dal 1975 lavora all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dove, tra le altre cose, ha coordinato il Progetto Diana, sulle relazioni tra alimentazione e tumori, in particolare al seno.
I suoi studi hanno analizzato lo sviluppo dei tumori in Italia e in Europa, in particolare il rapporto tra stile alimentare, livelli ormonali e successiva incidenza del cancro. Autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche, è stato uno dei pochi ricercatori italiani chiamati a collaborare al 'Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer'.





